“E’ una brutta pagina della storia del Palio. Anche perché la manifestazione ha avuto momenti interessanti e molto belli, a cominciare dalla sfilata storica della mattina. E’ un brutto momento anche per chi cura questa manifestazione, che coinvolge tutto il paese e non solo, nel corso dell’anno, dandosi da fare perché tutto riesca bene. Il fatto che sia la prima volta che accade una cosa del genere in 29 anni di palio è una cosa brutta. Oggi si può discutere di tutto”.
Però, per il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti, più di tutto, prima delle polemiche e degli scontri, “c’è da ringraziare perché il senso di responsabilità ha prevalso. Tra le forze dell’ordine, ma anche tra i presidenti delle contrade e il presidente del palio: da parte di tutti c’è stata la volontà di essere responsabili. Questo non era affatto scontato e questo ci deve far riflettere e ci deve portare a un maggiore senso di responsabilità anche per il futuro, visto che ormai è chiaro: in futuro il palio non potrà più essere uguale”. Secondo il sindaco, “per i prossimi anni bisognerà tenere conto di quanto accaduto ed evitarlo. Il palio ha senso quando riesce a essere elemento di comunità. Ieri è stato evitato il peggio, ma non si può fare finta di niente. Bisognerà fare in modo che non si ripeta in futuro”. Insomma parole di equilibrio e speranza, quelle del sindaco Toti dopo i fatti di domenica 7 giugno, che lasciano pensare in positivo per il futuro anche se ovviamente non si può ignorare il problema di ordine pubblico e forse anche le scorrettezze tra equipaggi, sempre che vengano confermate dalle indagini. Le dichiarazioni di Toti quindi fanno pensare che il palio in futuro si continuerà a fare ma ovviamente con una serie di accortezze e modifiche per evitare episodi di questo tipo.
Posizione del tutto simile a quella dell’assessore Giulio Nardinelli. “Il palio – ha detto – è la manifestazione più importante di Castelfranco, rappresenta folclore tradizione e caratterizza il nostro paese, ma non si può per questo pensare di dover affrontare problemi di ordine pubblico. Il gioco, entro certi limiti, tra equipaggi fa parte forse proprio del folclore come accade per le altre manifestazioni del genere tipiche della Toscana, la più famosa è Siena, ma non si può permettere che la sicurezza della persone, contradaioli o semplici spettatori venga messa in discussione, qualunque siano le motivazioni”.