“Asma” un santacrocese medaglia d’onore

2 giugno 2015 | 16:00
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“Asma” un santacrocese medaglia d’onore
“Asma” un santacrocese medaglia d’onore
“Asma” un santacrocese medaglia d’onore
“Asma” un santacrocese medaglia d’onore
“Asma” un santacrocese medaglia d’onore
“Asma” un santacrocese medaglia d’onore

I più, forse, a Santa Croce sull’Arno lo ricordano con il soprannome di “Asma”, ma il suo vero nome era ed è per la Repubblica Fortunato Oliveri. Oggi tutta la provincia di Pisa e tutta Santa Croce sull’Arno lo ricordano, perché è uno dei tre prigionieri dei campi nazisti alla cui memoria il prefetto di Pisa Visconti ha consegnato una medaglia d’onore conferita dalla presidenza del Consiglio dei ministri.

A ritirare la medaglia di Fortunato dalla mani di Visconti a Pisa, questa mattina 2 giugno, c’era il nipote Alessandro Oliveri, oggi commercialista di Santa Croce sull’Arno (nella foto princiaple con il prefetto e il sindaco di Pisa). Una medaglia che racconta un’intera storia e un dramma durato, per Fortunato e per tutta l’Italia, oltre due anni, periodo in cui si gettarono le basi per arrivare al referendum dove vinse la scelta dell’ordinamento repubblicano. Un referendum che chiuse un lungo e cupo periodo storico per l’Italia e per gli italiani e aprì la storia della Repubblica e degli ordinamenti democratici. Fortunato quel periodo lo visse da prigioniero nei campi di concentramento in Germania. “Quando arrivò l’armistizio, l’8 settembre – raccontano i figli di Fortunato (nelle foto) Pino, Enzo (Vincenzo) e Claudio – lui era militare in Albania. Lì fu fatto prigioniero il, 24 settembre, dalle truppe tedesche e dopo un viaggio che lo portò a passare nuovamente dall’Italia, fu deportato in Germania a Magedeburgo per lavorare in un’industria bellica nella Germania orientale. Oggi abbiamo deciso che era giusto che fosse il nipote Alessandro a ritirare la medaglia, anche lui porta il cognome di suo nonno Oliveri”. Dopo la guerra, Fortunato fu liberato il 5 maggio del 1945,  originario della Calabria, arrivò a Santa Croce per lavorare come rappresentante di pellame. Si inserì subito nel tessuto sociale santacrocese e si stabilì qui con la famiglia. Una vicenda personale, quella di Fortunato, che non solo è un pezzo di storia tra il 1943 e il ’45, ma che rappresenta e incarna quelle che furono le vicende dell’Italia. Oggi, 2 giugno, a distanza di 69 anni dalla nascita di della Repubblica, Santa Croce e la provincia di Pisa lo ricordano insieme ad altri due deportati (Leggi Qui) nei campi di lavoro nazisti.

Le foto della cerimonia e della consegna della medaglia d’onore