Nuovi locali, una riorganizzazione degli spazi, miglioramento negli arredi e ristrutturazione degli infissi, oltre ad un restyling completo della struttura. Sono questi gli interventi che sono stati realizzata alla Casa di riposo Meacci di Santa Croce sull’Arno grazie a un investimento di 88 mila euro reperiti con un finanziamento della Fondazione Pisa di 53mila euro e 33mila stanziati dalla Comune.
l’inaugurazione ufficiale dei lavori di miglioramento della struttura gestita ancora in modo diretto dal comune è avvenuta questa mattina e a tagliare simbolicamente il nastro c’era il sindaco Giulia Deidda insieme al vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Elisa Bertelli e con l’assessore al sociale del comune Carla Zucchi.
“la residenza sanitaria assistita Meacci, unica del territorio ad essere gestita direttamente dal Comune, è una realtà consolidata – ha detto il sindaco Deidda – ed è cara al cuore dei santacrocesi, una struttura che nel tempo ha saputo rinnovarsi nelle proposte e nelle attività, distinguendosi per accoglienza , livello dei servizi e interazione con il territorio. A tal proposito il Sindaco ha ricordato che la Casa di Riposo Meacci ha aderito al sistema di qualità delle strutture MeS (Management e Sanità), predisposto dalla Regione Toscana, in collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Pisa. Per ottenere e mantenere questo risultato l’amministrazione comunale ,pur in tempi di bilanci difficili, ha scelto di confermare il proprio impegno finanziario verso la struttura, ha accolto con vera gratitudine i piccoli e grandi gesti di generosità che la cittadinanza da sempre ha voluto compiere per sostenere la Casa di Riposo, ha potuto contare sulla collaborazione di numerose Associazioni di volontariato che hanno dedicato tempo e impegno agli ospiti e, soprattutto, ha potuto fruire di cospicui interventi finanziari da parte di enti, quali il recente Bando della Fondazione Pisa”.
Ad illustrare i vantaggi che gli ospiti hanno ottenuto dai miglioramenti della struttura è stata Giuseppina Romeo la responsabile della struttura residenziale. Che ha sottolineato: “Le persone quando entrano in questa struttura forse vivono il momento più fragile della propria vita, per questo si agli ambienti, che le persone che vi lavorano devono essere persone accoglienti, devono dare un contributo affinché la vita dei nostri ospiti non sia triste, dagli educatori fino a chi è addetto all’assistenza alla persona e alle cuoche”.