Odori a Castelfranco, per Arpat le cause sono due

27 maggio 2015 | 18:34
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Odori a Castelfranco, per Arpat le cause sono due

La questione della maleodorante continua a far discutere i cittadini a Castelfranco di sotto e forse c’è bisogno di fare un po’ di chiarezza. Secondo quanto riportato da Arpat e anche da altre fonti ufficiali come il comune, negli ultimi giorni infatti nel territorio comunale, ci sono stati vari casi in cui i cittadini hanno avvertito maleodoranze in varie zone del territorio.

In realtà le sorgenti dei cattivi odori erano due. La prima di origine del tutto naturale è l’inteso odore di urina che aveva invaso parte del centro abitato di Castelfranco nella zona a nord del comune. In questo caso lo stesso sindaco Gabriele Toti aveva chiesto delucidazioni agli organi preposti e alla fine era emerso già dalla scorsa settimana che questi odori dipendevano dal taglio delle erbe di campo nella zona dell’Arno che in queste settimane erano particolarmente ricche di cicuta che una volta tagliata rilascia questo odore fenomeno che in Valdarno si era già verificato.
Altre questione e sicuramente più spinosa quella delle maleodorante in via Francesca bis o 67 bis, al confine con il comune di Santa Croce. In quel caso a causare le maleodoranze secondo quanto riscontrato da Arpat sarebbe stato i depuratore che si trova in quella zona, gestiti dalla Waste Recycling. Un odore talmente intenso che avrebbe costretto nella giornata del 20 gli operatori Arpat e i tecnici della Asl 11 ad intervenire, ma alla fine senza riscontrare particolari anomalie anche se in effetti l’odore hanno confermato i tecnici erano particolarmente intesi. Nella giornata del 20 e in quella successive il dipartimento Arpat di Pisa ha condotto alcuni interventi di controllo relativamente alla ditta Waste Recycling ed un terzo è stato effettuato dalla Asl 11, in quanto c’era da valutare anche aspetti di ordine sanitario. “ll primo sopralluogo è stato fatto il 20 maggio – dicono da Arpat – a seguito di segnalazioni pervenute alla Sala operativa della protezione civile. Nel corso delle verifiche i tecnici Arpat – spiegano dall’agenzia – hanno percepito, vicino alla recinzione del depuratore sul lato ovest dell’impianto un odore acre riconducibile ai rifiuti liquidi. L’odore si avvertiva ancora verso le 17.30. Un nuovo sopralluogo verso le 18.30, ha evidenziato la presenza di intense maleodoranze di tipo acre e pungente nei pressi del cancello dell’impianto, mentre all’interno dello stesso erano presenti odori diffusi in prossimità dello scarico delle autobotti ed altre zone del settore biologico. Tutte queste maleodorante – spiegano dall’agenzia – sono riconducibili ai problemi già evidenziati da Arpat e per i quali sono necessari interventi impiantistici”. Da Arpat però spiegano anche che nessuna maleodoranza era tanto grave da giustificare un intervento l’iniziativa all’interno del recinto dell’azienda.
Della questione comunque si tornerà a parlare nei prossimi giorni visto che son previsti incontri specifici proprio su questo problema.
In ogni caso Arpat continuerà a verificare puntualmente le i fenomeni.