Alessandra Nardini: “Immigrazione questione centrale”

Alessandra Nardini, 27 anni, candidata alle elezioni regionali prosegue gli incontri di rilievo sul territorio pisano. Ieri alle 18 si è svolto un importante incontro al Circolo Arci di Pontedera dedicato a un tema di attualità, quale la gestione dei flussi migratori verso l’Italia, e il ruolo delle Regioni nella sfida per l’integrazione.
Ospiti dell’evento erano l’onorevole Khalid Chaouki, componente della Commissione Affari esteri e Comunitari, e Francesco Nocchi, Segretario Provinciale PD. L’incontro ha visto la presenza e il confronto con i rappresentanti delle comunità straniere locali, e si è concentrato sulle complesse problematiche dei permessi di soggiorno e del Progetto Sprar. Sono intervenuti Fabrizio Mariani, vice Presidente Coop Arnera, Yassin El Ghild e Floriano Della Bella, entrambi consiglieri con delega alle politiche di immigrazione rispettivamente a Calcinaia e a Pontedera. La giornata è proseguita al Centro Poliedro, con l’importante intervento del coordinatore Alessandro Remorini, da sempre lodato per l’impegno nel sociale, e si è conclusa a Santa Croce, nella sede del Pd, con l’apprezzamento da parte di Chaouki del modello di integrazione di Santa Croce, e dell’impegno profuso dal giovane sindaco Giulia Deidda. L’impegno della candidata Nardini è chiaro sul tema: l’immigrazione è “una questione delicata, divenuta centrale nel dibattito quotidiano, e non può essere risolta con le facili semplificazioni della destra”. “I nostri cittadini – prosegue Nardini – ci chiedono di trovare soluzioni per garantire il rispetto della vita di persone che fuggono dai propri Paesi a causa dei conflitti internazionali”, tenendo sempre conto delle effettive capacità di assistenza della nostra Regione. “Il modello che vogliamo affermare – conclude la candidata – è quello dell’integrazione diffusa” che eviti il sovraccarico nei centri della Regione che operano già da tempo sul fronte dell’assistenza, “e un maggior impegno dell’Europa per far fronte ad un tema che l’Italia ha affrontato troppo spesso da sola”.