Chiusure degli uffici postali, la scure dei tagli non colpisce solo Corazzano, ma molti altri punti nel territorio del comprensorio del Cuoio e in provincia di Pisa. Sono ben 11 gli uffici postali a rischio chiusura che se dovesse andare in attuazione il piano così come è stato previsto dall’amministrazione di Poste Italiane, tirerebbero definitivamente giù la saracinesca, lasciando i cittadini, spesso di frazioni periferiche senza il servizio postale e costringendoli a percorrere alle volte anche oltre 10 chilometri per trova un ufficio postale aperto.
In provincia di Pisa gli uffici a rischio chiusura oltre a quelli di Corazzano nel comune di San Miniato e di Marti a Montopoli in Valdarno sono Ponteginori (Montecatini Val di Cecina), San Giovanni alla Vena (Vicopisano), Castelmaggiore (Calci), Uliveto Terme, Treggiaia (Pontedera), Ghizzano (Peccioli), Legoli (Peccioli), Luciana (Fauglia) e Soiana (Terricciola). Ma la riduzione del servizio non si ferma qui infatti ci sono anche 4 uffici postali dove è prevista una riduzione dell’orario quotidiano che non verrebbe più garantito così come è adesso. Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Orciano Pisano, Capanne, nel comune di Montopoli sono i comuni dove pote vorrebbe ridurre se non dimezzare l’orario di apertura al pubblico degli sportelli. Da aggiungere a questo scenario che rispetto al piano originario sono già stati salvati 5 uffici postali che erano rientrati nel conto di quelli da chiudere nel 2015, quando era stato redatto il primo piano di razionalizzazioni. Al momento il piano che sarebbe dovuto scattare in questi giorni è fermo, ma questo non mette i cittadini al riparo dalla possibile chiusura degli uffici postali, tanto che sia la Regione che Uncem, che Anci stanno seguendo la vicenda con estrema attenzione è scattato anche un ricorso al Tar, il tribunale amministrativo della Toscana che potrebbe anche avere forza sospensiva del provvedimento, ma questo aspetto è ancora tutto a capire.
Un piano di ristrutturazione che fin da quando è stato presentato ha sempre convinto poco i cittadini e i gli amminsitratori sostanzialmente per tre motivi. Il primo è logistico, questi centri dove si andrebbe a chiudere l’ufficio postale spesso sono territori periferiche, già penalizzati dalla presenza di pochi servizi e perdendo l’ufficio postale risulterebbero ulteriormente colpiti. In secondo luogo questo vorrebbe dire caricare ulteriormente di lavori gli uffici postali in posizioni più centrali e questo potrebbe causare vari problemi all’utenza dai tempi di attesa allo sportello ad altri disagi nell’erogazione dei servizi di Poste Italiane, visto che alla fine il numero di utenti potenziali di ogni singolo ufficio aumenta, ma quello dei lavoratori non sarebbe destinato ad crescere. Infine si teme un peggioramento anche per la consegna della posta. Sulla questione in alcune zone come a Corazzano sono scattate varie forme di mobilitazione come una raccolta firme, le cui adesioni sono state inviate alla regione Toscana, ma adesso secondo il disegno di Poste i tagli potrebbe scattare visto che siam ogià oltre il termine fissato, la speranza però è che il ricorso al Tar e la mediazione della Regione possa fermare questa razionalizzazione aziendale che andrebbe ad incidere pesantemente sulla qualità della vita in molte frazioni del territorio.