
Tra le tipicità del comprensorio del Cuoio c’è l’odore. Una cosa alla quale ci si abitua velocemente, ma che non sempre è gradevole. Per prevenire i fenomeni di diffusione delle maleodoranze, Arpat, enti e alcune aziende hanno previsto un sistema di telerilevamento, attivo nel Comprensorio da ottobre 2013 nel rispetto del Disciplinare sottoscritto da provincia di Pisa e comuni aderenti e dalle aziende, prevede il collegamento diretto al centro operativo di San Romano a Montopoli di dieci insediamenti produttivi e di servizio che giornalmente trasmettono i propri dati relativi a specifici sensori dislocati sull’impianto.
E il progetto funziona, visto che i parametri registrati negli ultimi quattro mesi sono nella norma. Una rete che ora Arpat vorrebbe ampliare. L’invio dei dati da parte delle aziende aderenti al telerilevamento rappresenta per Arpat uno strumento che ne anticipa le possibili conseguenze sul territorio in termini di diffusione di odori molesti. Per Arpat, “è auspicabile l’implementazione dei sensori, in modo che gran parte dei processi all’interno di un’azienda possano essere meglio tenuti sotto controllo, e si evidenzia la necessità di un’opportuna rivalutazione degli intervalli stabiliti o dei valori limite di setpoint di alcuni parametri di processo, come pure la modifica della tipologia dei parametri, fino a oggi monitorati in quanto poco significativi, per il controllo delle maleodoranze”. Questo tipo di operatività genera un report riepilogativo del mese da cui emerge nella maggior parte dei casi, un valore percentuale di rispetto dei range di lavoro dichiarati da ogni singola azienda per i parametri trasmessi.