Medicina di prossimità, l’Asl Toscana nord ovest fa formazione

Il corso è stato coordinato dal dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della prevenzione e della riabilitazione diretto da Emilio Bertolini
La condivisione e la riflessione sulle nuove sfide organizzative e di programmazione legate all’assistenza sanitaria territoriale nella Regione Toscana. E’ stato questo il tema al centro del corso di formazione dal titolo Il contributo dei professionisti del dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della prevenzione e della riabilitazione alla medicina di prossimità, che si è svolto nei giorni scorsi a Pisa, nell’auditorium della Cassa edile.
L’evento formativo è stato organizzato proprio dal dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della prevenzione e della riabilitazione dell’Asl Toscana nord ovest diretto da Emilio Bertolini.
Di fronte a una platea attenta e numerosa, è stato evidenziato un modo innovativo di posizionarsi delle professioni che afferiscono al dipartimento nel nuovo sistema territoriale, in maniera sempre più integrata con tutte le altre figure professionali.
Hanno partecipato all’iniziativa, tra gli altri: la direttrice generale e il direttore sanitario dell’Asl Toscana nord ovest, rispettivamente Maria Letizia Casani e Giacomo Corsini; la dirigente con funzione di coordinamento dello staff direzione sanità, welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Monica Marini; Sandra Moretti e Daniela Cardelli, rispettivamente direttrici dei dipartimenti delle professioni tecnico sanitarie, della prevenzione e della riabilitazione per l’Asl Toscana centro e sud est; la direttrice dell’area di medicina di laboratorio per l’Asl Toscana nord ovest Elisabetta Stenner; il responsabile tecnico degli esami decentrati sempre per l’Asl Vincenzo Cinapri; il direttore di area della prevenzione e riabilitazione per il dipartimento delle professioni sanitarie, Vincenzo Zummo.
La dirigente delle professioni sanitarie della riabilitazione, Milena Gemignani, responsabile scientifica dell’evento, ha introdotto i relatori e gli argomenti che sono stati trattati durante la mattinata.
In particolare, nelle relazioni dei direttori dei dipartimenti delle aziende toscane sono emerse, oltre a progettualità future, anche i primi risultati di esperienze concrete messe già in atto nei territori, ad esempio il fisioterapista e il logopedista di prossimità nell’Asl Toscana centro e la radiologia domiciliare nell’Asl Toscana sud est. Le esperienze fin qui sostenute, evidenziano nuovi modelli organizzativi, condivisi e in linea con i nuovi indirizzi nazionali e regionali.
L’evento ha rappresentato per le aziende sanitarie della Toscana un’occasione di confronto per migliorare i servizi socio sanitari e rispondere ai bisogni dei cittadini, fornendo le cure più appropriate e soprattutto garantendole il più vicino possibile all’ambiente di vita delle persone. I servizi che si stanno realizzando sul territorio diventano un ponte tra il sistema sanitario e le comunità di riferimento, in grado di cogliere le esigenze di salute specifiche della popolazione. Un obiettivo deve anche essere quello di privilegiare la casa come luogo di cura, per venire incontro agli utenti fragili e alle loro famiglie.
In questo fondamentale cambiamento di ottica riveste un ruolo importante la tecnologia, ad esempio la telemedicina e altri dispositivi per la diagnostica di laboratorio e di radiologi, l’utilità dei Poct (point of care testing) e il loro possibile impiego nei luoghi e servizi della sanità territoriale, con l’adeguata gestione da parte del gruppo multiprofessionale delle centrali operative territoriali nelle case di comunità e negli ospedali di comunità.
E’ stato inoltre sottolineata l’importanza delle attività di prevenzione come azione di tutela di tutta la popolazione per la promozione della salute e dei corretti stili di vita. Molte, anche in questo ambito, le iniziative e le idee che si stanno portando avanti, con il coinvolgimento degli operatori, in una rete integrata con tutte le altre professioni. Ad esempio, il tema della prevenzione delle cadute potrebbe beneficiare della sinergia tra il fisioterapista, il tecnico della prevenzione, il dietista e l’assistente sanitario.
Molte, quindi, le proposte da sviluppare nel prossimo futuro, anche in relazione alle risorse disponibili e a nuovi modelli organizzativi che si stanno affermando e consolidando.


