“Un viaggio non programmato né desiderato, in solitaria”, il grazie all’ospedale di Empoli

12 ottobre 2021 | 20:34
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“Un viaggio non programmato né desiderato, in solitaria”, il grazie all’ospedale di Empoli

“Il nostro mondo può ancora conservare la speranza del bene e della fiducia nell’essere umano”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino residente a Fucecchio che rivolge un ringraziamento ai medici e al personale sanitario dell’ospedale San Giuseppe di Empoli che lo hanno assistito. Eccola in versione integrale.

Mi sono ritrovato a fare un viaggio inaspettato in un posto sconosciuto con un unico bagaglio fatto di paure e sofferenza. Un viaggio non programmato né desiderato, in solitaria, senza nessun compagno di sempre.
La mia incertezza e l’inquietudine hanno ben presto però trovato accoglienza in occhi profondi e sguardi rassicuranti che si sono sostituiti a non possibili strette di mano o pacche sulle spalle, in parole calde ed empatiche, in pensieri premurosi in risposta ad ogni mio bisogno.

È il reparto Covid 5A2 dell’ospedale di Empoli e quegli sguardi, quelle parole e quei pensieri sono di quegli operatori che si sono presi cura di me e che sento il bisogno di ringraziare pubblicamente:
Grazie alla dottoressa Cioni e al dottor Corsi, al personale infermieristico tutto, in particolare a Francesco, agli Oss e agli Osa.

Un grazie anche a Matteo e Tommaso del Pronto Soccorso Covid e agli operatori delle associazioni Misericordia di Fucecchio e della Pubblica Assistenza di Orentano. Dire loro grazie è comunque troppo poco per tutto quel che hanno fatto e fanno in questa situazione pandemica difficile ed estenuante, e per l’amore, la passione e la professionalità che ci mettono.
Segno che il nostro mondo può ancora conservare la speranza del bene e della fiducia nell’essere umano.
Oltre a questo mio grazie un sentito plauso alla nostra sanità toscana.

Costantino Fadda