Regione

Rete 5G e banda larga, nuove regole per gli impianti di radiocomunicazione

3 ottobre 2023 | 18:27
Share0
Rete 5G e banda larga, nuove regole per gli impianti di radiocomunicazione

La legge regionale dovrà essere adeguata alla direttiva europea

Un viaggio nello spazio elettromagnetico, in commissione territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, guidata da Lucia De Robertis (Pd) – accompagnati dai rappresentanti di Anci, Arpat, Fondazione Ugo Bordoni e Assotelecomunicazioni (Asstel) – per un confronto sulle modifiche alla disciplina in materia di impianti di radiocomunicazioni.

L’entrata in vigore della direttiva dell’Unione europea 2018/1972, infatti, ha reso necessario un adeguamento della legge regionale che attualmente disciplina l’installazione degli impianti di radiocomunicazione in Toscana, per regolare le reti di comunicazioni elettroniche, i servizi di telecomunicazione e le strutture e i servizi associati e più in generale per promuovere la connettività e l’accesso alle reti ad altissima capacità, comprese le reti fisse, mobili e senza fili per tutti i cittadini e le imprese dell’Unione. Come specificato nell’atto, uno degli obiettivi è definire politiche regionali per lo sviluppo della rete 5G, promuovendo l’implementazione di sistemi informativi a supporto della qualità delle comunicazioni e della copertura di rete e individuando livelli avanzati di reti e servizi di comunicazione elettronica a banda larga, nel rispetto della tutela della salute umana, di tutela dell’ambiente e dall’inquinamento elettromagnetico. 

La norma mira ad assicurare una migliore qualità del servizio e la relativa valutazione degli obiettivi raggiunti; a beneficio anche dei comuni per la valutazione degli impianti e la gestione dei processi autorizzativi, nonché a supporto della qualità delle comunicazioni e della copertura di rete: da qui la possibilità per l’esecutivo regionale di adottare linee guida per i programmi degli impianti approvati dai comuni e disposizioni operative per lo svolgimento coordinato degli adempimenti previsti dalla legge in tema di autorizzazioni, programma comunale degli impianti, catasto e utilizzo efficiente dello spazio elettromagnetico per agevolare i compiti di comuni, di Arpat e degli operatori.

La procedura di definizione del programma comunale prevede la presentazione in via telematica – da parte dei titolari degli impianti e delle infrastrutture – di un programma di sviluppo della rete, introducendo la possibilità per i comuni di individuare aree preferibili e aree inidonee all’installazione.  La proposta di legge, che rafforza la funzione programmatoria dei comuni modificando l’articolo sul programma comunale sugli impianti, introduce una nuova sanzione amministrativa pecuniaria sull’intralcio alle funzioni di controllo. Infine, l’atto non produce oneri, perché le nuove funzioni previste sono già finanziate, attraverso le convenzioni in essere della Regione con enti pubblici specializzati nel settore.

Nel corso delle audizoni molti gli input emersi: l’equilibrio da trovare, nei comuni toscani, tra la garanzia di una copertura adeguata e l’esigenza di realizzare infrastrutture con il minimo impatto sul territorio; la necessità che Arpat possa procedere nei controlli; il bisogno di reti disponibili e strumenti informatici idonei, considerando le reti l’effettivo volano dell’innovazione; le criticità sugli obblighi di comunicazione (legati a sanzioni) e i nuovi titoli abilitativi; l’omogeneità del servizio sul territorio, per un settore strategico chiamato a offrire pari opportunità digitali in tutta la Toscana.

“Il nostro obiettivo era ascoltarvi – ha chiarito la presidente De Robertis, rivolgendosi alla platea degli auditi – per provare a dare il nostro contributo, in vista di una disciplina a misura dei nostri territori; ci confronteremo anche con l’assessore Stefano Ciuoffo e vedremo insieme come recepire le vostre osservazioni”, ha assicurato.