Coronavirus, a zone distretto e Sds oltre 26 milioni di euro

Serviranno per interventi finalizzati a contenere la diffusione del disagio, dovuto all’emergenza epidemiologia in atto
Oltre 26 milioni di euro del Fondo nazionale politiche sociali sono stati formalmente assegnati dalla Regione alle zone distretto e alle Società della salute per interventi finalizzati a contenere la diffusione del disagio, dovuto all’emergenza epidemiologia tuttora in atto. È quanto è stato definito dalla giunta nel corso della seduta di ieri pomeriggio (8 giugno), su proposta dell’assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria Stefania Saccardi.
“Nel nostro paese il diffondersi del Covid 19 ha determinato un’emergenza socio-sanitaria senza precedenti e tale da rendere necessaria, quanto urgente, una serie di misure di sicurezza non solo per contrastare la diffusione del virus, ma soprattutto per proteggere le persone più fragili – spiega Saccardi -.
Di queste risorse fanno parte quasi 3 milioni di euro del Fondo di solidarietà interistituzionale del 2019, su cui la conferenza regionale dei sindaci ha dato il via libera per interventi e servizi in ambito sociale. Sono risorse subito utilizzabili per sostenere adeguatamente interventi già in atto e altri in fase di perfezionamento o eventualmente da avviare sulla base del fabbisogno del momento”.
“Risorse importanti – per la consigliera regionale del Pd Alessandra Nardini – del Fondo nazionale Politiche sociali destinate ad interventi finalizzati a contenere la diffusione del disagio dovuto all’emergenza epidemiologia. Nello specifico, le risorse destinate alle zone socio sanitarie e Sds del nostro territorio saranno così distribuite: 929.331,42 all’Alta Val di Cecina Valdera, 1.259.061,77 alla zona pisana, 963.913,83 alla Bassa Val di Cecina Val di Cornia, 1.628.221,29 Empolese Valdarno inferiore.
In totale sono 26 i milioni di euro che la Regione ha messo in campo per tutto il territorio toscano: risorse utilizzabili fin da subito per interventi a supporto di quelle situazioni di marginalità e fragilità che si sono determinate o, in alcuni casi, rafforzate a seguito dell’inedita emergenza sanitaria ed economica di questi mesi. Una misura fattiva per il nostro territorio e per tutta la Toscana che fa emergere, ancora una volta, il profilo inclusivo e universalistico delle politiche socio sanitarie della nostra Regione, volte a non lasciare indietro nessuno”.