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Bikers Sister of Rock, da Orentano a Italia’s Got Talent

17 febbraio 2022 | 14:43
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Bikers Sister of Rock, da Orentano a Italia’s Got Talent
Bikers Sister of Rock, da Orentano a Italia’s Got Talent
Bikers Sister of Rock, da Orentano a Italia’s Got Talent

Pubblico in piedi per le due ragazzine che hanno imparato a suonare con i tutorial su Youtube

Fumo sul palco e rombo di motori avvicinarsi da lontano. Con un ingresso alla Easy Rider (tanto che si sono esibite in Born To Be Wild), Iris e Noemi Kaci di Orentano di Castelfranco di Sotto sono entrate davanti ai giudici di Italia’s Got Talent, in onda ieri sera 16 febbraio su Sky. Scese dalle loro motociclette, le due ragazzine di 11 e 13 anni, per tutti le Bikers Sister of Rock, hanno iniziato a suonare e cantare, facendo alzare in piedi tutto il pubblico.

La prima esibizione della serata ha anche raccolto 4 sì dai giudici. Con una Federica Pellegrini rimasta a bocca aperta per tutta l’esibizione e una Mara Maionchi che ha ammesso: “Quando avete suonano vi facevo più grandi”. Grinta da rocker navigate e una tenerezza da sciogliere il cuore, le due ragazzine che frequentano con profitto la scuola media a Orentano (Iris è iscritta al liceo Scientifico), hanno incantato per l’entusiasmo e incassato i complimenti della giuria che ha sottolineato come sia raro vedere due giovanissime suonare il rock. Che per loro, però, ha confessato Iris, non è solo musica ma “il nostro stile. Noi andiamo così anche a scuola”.

In puntata non si è visto. Ma le due sorelle, con orgoglio, hanno raccontato di essere di “Orentano, una piccola comunità in provincia di Pisa” che occupa un posto grande nel cuore di questa famiglia nata a Orentano, ma arrivata dall’Albania: i genitori sono arrivati dall’altra parte dell’Adriatico nel 2001 e hanno scelto di diventare qui famiglia. Orentano è stato quindi il loro “sogno americano – racconta l’orgoglioso babbo Lorenc (“Lupen”) -. Non per i soldi, perché abbiamo avuto anche momenti difficili, abbiamo sentito la fame, ma abbiamo sempre potuto contare su questa comunità, che per noi è diventata famiglia. Ci sono persone qui che chiamo papà”.

Dal babbo, le Bikers Sister of Rock hanno imparato la passione per il rock (“io non ascolto altri generi di musica”, racconta) e anche quella per le moto (“io correvo in pista al Mugello e poi quando sono nate le bimbe ho iniziato a portare anche loro”), portata in pubblico anche a Orentano, con una esibizione che ha aperto una sfilata del Carnevale dei bambini. La passione per la musica, invece, l’hanno esternata suonando violino e pianola. Fino a quando, durante il lockdown, le due piccole artiste non hanno avuto il desiderio di provare altri strumenti.

E’ stata ancora una volta la più grande a esprimere un desiderio: quello di suonare la chitarra elettrica. “Eravamo in casa – racconta ancora il babbo – e allora hanno iniziato a guardare i tutorial su youtube. La piccola si è appassionata alla batteria”. E così, da autodidatta, hanno iniziato a suonare il rock and roll con questi strumenti, tanto bene da portarlo sul palcoscenico di una trasmissione televisiva nazionale. E con, da martedì un tour in Albania di 7 giorni, con serate e interviste in tv e radio nazionali e concerti in tutta Europa, come delle vere rock star. Poi, a marzo, saliranno sul palco di una manifestazione insieme ai comici di Zelig.

“Lo fanno perché si divertono – precisa però il papà -. Non si sono montate la testa, sono ragazzine per bene, sono orgoglioso di loro anche per questo. Sono molto responsabili, sono tranquillo e so che quando non si divertiranno più, non lo faranno più”. Guns and roses, Led zeppelin, Ac/Dc nel loro repertorio di “dure”, ma con il cuore tenero. “Un giorno sfogliavamo insieme un album di ricordi e raccontavo cose riguardo a quelle fotografie. Si sono divertite e ne è nato un libro di 100 pagine sulla storia della loro vita, scritto in appena un mese. Lo hanno venduto e hanno portato il ricavato alla Pediatria dell’ospedale di Livorno.

Io sono il babbo, quindi è chiaro che sono orgoglioso di loro, ma mi rende davvero fiero il fatto che si impegnano nelle cose che le appassionano. Che non si arrendono alle difficoltà e che hanno già imparato a lavorare sodo per quello che vogliono. Sanno di poter fare qualsiasi cosa, ma anche che servono sacrifici e che, anche quando hai un’occasione, devi lavorare bene per sfruttarla al massimo”.

E loro lavorano davvero tanto. “Io non ho più un giorno libero! Sia io che mia moglie lavoriamo e nel tempo libero organizziamo le attività delle bambine. Qui siamo soli, ho soltanto mio fratello ma anche lui ha una famiglia e una vita frenetica”, come accade spesso a chi ha lasciato le sue radici altrove. “Ma Orentano non la cambierei mai con nessun altro posto. Vogliamo restare qui, dove ci sentiamo a casa. Grazie a Orentano ho una famiglia meravigliosa e una vita che mi piace”.

Da soli, infatti, non lo sono mai stati veramente. “Noi e le bimbe, non saremmo mai arrivati fin qui senza alcune persone, 3 in particolare: Nicola Infantino e Gabriele Silvi e la moglie Meghi Ievonova. Hanno trovato l’abbigliamento moto per le bambine quando erano piccolissime e mi hanno dato un lavoro quando il mio non l’avevo più. Poter contare su qualcuno è importante e le bimbe, su di loro, possono contare da sempre”.