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C’era una volta il rally del Cuoio e delle pelli: le imprese di Michele Rovatti

26 marzo 2021 | 12:36
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Tredici anni dopo l’ultima edizione, un ricordo della competizione sportiva che aveva in villa Pacchiani il suo ‘quartier generale’

Il rombo dei motori, la polvere, quei campioni che – nonostante i loro sorrisi siano ora in poster ormai ingialliti – si leggono ancora oggi nella storia del rally della Toscana. Chi di voi non ricorda il rally del Cuoio e delle pelli? Sono passati ormai tanti anni dall’ultima gara – precisamente dal 2008 – ma nella provincia di Pisa l’asfalto è come se portasse ancora i suoi segni.

La celebre – seppur breve – manifestazione, solitamente si teneva nel mese di settembre o nei primi giorni dell’estate. Nel corso degli anni ha visto diverse collocazioni, dovute soprattutto alla struttura dei calendari sportivi nazionali e, non ultimo, alle esigenze organizzative dello storico gruppo Italia Pubblicità, impegnato anche nel rally tenuta di Castelfalfi e nel rally di Montecatini Terme. Tra i nomi più attesi in gara e che più volte hanno conquistato il podio, senza dubbio Michele Rovatti, Paolo Lenci, Maurizio Straffi e Stefano Gaddini.

Gli anni Novanta sono decisamente quelli ricordati con maggior nostalgia da tutti gli appassionati delle quattro ruote. Ecco cosa si legge sulle pagine de Il Tirreno del lontano 1997: “La manifestazione, che ricordiamo è valida per la coppa Italia, per il trofeo Opel Sport, per il trofeo Peugeot e per il campionato toscano Aci-Csai, avrà un percorso totalmente rinnovato, ma potrà contare come sempre nella preziosa collaborazione delle amministrazioni comunali del comprensorio. Il quartier generale sarà ancora una volta Santa Croce sull’Arno, mentre una grossa novità verrà inserita per quanto riguarda Ponte a Egola”.

“Una fiducia ben riposta, se si ripercorre ciò che ha significato, in termini di promozione, l’edizione 1996 – si legge ancora sulle vecchie pagine del quotidiano – 120 gli equipaggi iscritti, una quindicina i giornalisti accreditati, una decina le televisioni private presenti da varie regioni italiane, tanto pubblico lungo i 300 chilometri di percorso che nulla ha da invidiare ad una partita di calcio. Il Rally del cuoio e delle pelli sarà inoltre una degna vetrina per molti piloti locali, desiderosi di ben figurare sulle strade di casa; alcuni di loro fanno parte, tra l’altro, della scuderia Gip Racing Don Carlos, scuderia co-organizzatrice”.

Dopo le “fortunate edizioni” del 2004 e del 2005, invece, la gara fu ridisegnata con un totale di ben cinque Prove speciali. Come consuetudine, l’organizzazione fino all’ultimo non rivelava i nomi ed i luoghi delle prove per evitare ricognizioni non consentite ed evitare, quindi, di dare disturbo alla popolazione. I controlli, infatti, erano severissimi: “Verrà adottata la mano dura contro chi non rispetta il regolamento federale – si legge in un documento del 2005 – forze dell’ordine e ufficiali di gara stanno già vigilando con estrema attenzione le strade che saranno poi le prove speciali ed i trasgressori verranno segnalati alle autorità competenti con conseguenti pesanti sanzioni”.

Nel  2005 vennero introdotte in gara anche le auto d’epoca: la decisione venne presa per dare sempre maggiore risalto alla manifestazione ed anche per incentivare la partecipazione dei molti praticanti toscani ed italiani di questa fetta importante dell’automobilismo.

Una gara, quella del rally del Cuoio, da ricordare anche per la bellezza del suo ‘quartier generale’: Villa Pacchiani, luogo che il Comune di Santa Croce sull’Arno ha dedicato all’arte contemporanea fin dagli inizi degli anni Novanta.

Tra i video in rete cliccati ancora oggi sicuramente le super performance di Michele Rovatti, il campione di Fucecchio sempre a bordo della sua Peugeot 306 insieme a Perna. L’anno più difficile è stato il 2003: dopo una partenza guardinga e dopo aver vinto due delle prime quattro prove, aggiudicandosi anche la quinta ed ultima, scavalcò sia Sfratti che Gaddini, presentandosi all’arrivo da vincitore assoluto.

michele rovatti skoda rally cuoio pelliRovatti sulla sua Skoda oggi

Il duo Rovatti-Perna erano ben in credito con la fortuna quell’anno: per tutta la stagione, infatti, una serie di piccoli contrattempi li ha bersagliati in tutte le gare senza contare che al Cuoio, l’anno prima (2002), mancarono la vittoria assoluta per pochi secondi dopo che lo specchietto retrovisore era caduto sotto la pedaliera facendo perdere diverso tempo al pilota.
“Sono contento della vittoria perché è tutto l’anno che non ne va una giusta, ci voleva” diceva Rovatti ai giornalisti.

Giulia Prete