
La recensione di Marco Andreini
14 anni dopo il primo Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan siamo davanti al ritorno dell’irriverentissimo giornalista kazako Borat Sagdiyev.
Conosciuto col titolo esteso come Borat – Seguito di film cinema: consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan, in Borat 2 il Kazakistan è di nuovo lo zimbello di tutti e il presidente vuole attirare l’attenzione del presidente Usa per entrare nel circolo dei suoi amici più stretti, come Putin o Kim Jong-un.
Per questo a Borat viene chiesto di tornare negli Stati Uniti e portare con sé “un dono” che dovrà consegnare a Michael Pence, vicepresidente dell’era Trump.
Il film mi è piaciuto, mi è piaciuta l’idea di utilizzare la figlia di Borat come vera e propria co-protagonista e mi è piaciuta la coraggiosa sfrontatezza con cui si analizzano tematiche molto attuali senza mai prendersi sul serio.
Leggi la Recensionesu Project Movie di Marco Andreini.