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“La destinazione a cassa di esondazione mal si concilia con un utilizzo sportivo se non si effettuano investimenti”

10 aprile 2025 | 19:58
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“La destinazione a cassa di esondazione mal si concilia con un utilizzo sportivo se non si effettuano investimenti”

La Lega sul bacino di Roffia e la cittadella degli sport d’acqua

“Il progetto di Cittadella degli sport d’acqua non si potrà mai realizzare se non ci sarà un serio e concreto impegno di effettuare adeguati investimenti che consentano la coesistenza di un bacino remiero con una cassa di esondazione”.
Lo rilevano gli aderenti alla Lega di San Miniato che sottolineano come: “La storia del bacino di Roffia, con il passare degli anni, sta evidenziando tutte le sua problematicità, nonostante si sia fatto di tutto per magnificare una situazione inizialmente molto negativa, costata alle casse pubbliche milioni di euro. Si è trasformata in una cava di rena, in un centro sportivo, poi si è pensato di convertire la cava in una cassa di esondazione. Per camuffare le criticità del sito si  introdusse l’idea  della cittadella degli sport d’acqua,  ipotizzando addirittura la nascita del lido di San Miniato e successivamente si vagheggiò di un  utilizzo dello specchio d’acqua come  luogo utile per gare olimpioniche.
Ma come spesso accade, la realtà ha il sopravvento sulle fantasie. Prima la Federazione Italiana Canottaggio comunica che non ci sono i presupposti per ospitare a Roffia eventi agonistici di canottaggio a livello nazionale perché non sarebbero stati effettuati i lavori necessari e promessi per rendere il bacino idoneo ad ospitare gare a livello nazionale. Ora l’ultima piena dell’Arno ha messo in evidenza una realtà che in tanti si sono ostinati a non vedere. L’innanzalmento del livello delle acque del bacino conseguente alla piena del fiume ha provocato consistenti danni alle strutture sportive, metterndo a rischio il futuro del bacino remiero. E’ di tutta evidenza che la destinazione del bacino a cassa di esondazione mal si concilia con un utilizzo sportivo se non si effettuano investimenti capaci di rendere le strutture destinate agli atleti indenni dall’innalzamento del livello dell’acqua in caso di piena dell’Arno”.