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San Romano, l’appello del gruppo misto: “Serve la messa in sicurezza della cappellina del cimitero”

26 marzo 2025 | 06:54
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San Romano, l’appello del gruppo misto: “Serve la messa in sicurezza della cappellina del cimitero”

Alcuni cittadini si dichiarano disposti anche a una raccolta firme. Reali, Storti e Michelini: “Si dia loro una risposta”

C’è chi medita anche una raccolta firme per chiedere la riqualificazione della cappellina al cimitero di San Romano.

È questo il tema affrontato in questi giorni anche dai tre consiglieri del gruppo misto in consiglio comunale Lara Reali, Giovanni Storti e Giovanna Michelini, per portare alla luce una polemica che viene da lontano ad ha a che fare con il campo santo comunale della frazione, che come gli altri cimiteri da anni è in gestione in appalto alla Montopoli Servizi Cimiteriali Srl.

“Da molti anni, residenti e e frequentatori del luogo, che qui vengono abitualmente a trovare i propri cari, segnalano la situazione non più sopportabile della piccola cappella di servizio al cimitero – spiegano i consiglieri. – L’umidità e lo stato dei muri non garantisce più la sicurezza. Da qualche tempo anche la porta, che stava cedendo, è stata rinforzata con una catena”.

Parliamo di una piccola chiesetta che un tempo veniva utilizzata anche per le veglie funebri, ma ancora oggi è rimasto un piccolo punto di riferimento per coloro che, di passaggio al cimitero, vogliono accendere una candela, dire una preghiera o recitare il rosario. Un luogo al quale i sanromanesi sono affezionati, tanto che ogni anno, in occasione delle festività dedicate alla Madonna a settembre, la chiesetta è utilizzata anche come ultima stazione delle processioni. La struttura mostra evidenti segni del tempo, con l’umidità che sta lentamente danneggiando il tetto e le mura, con intonaci e lapidi in certi casi distaccate.

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Circa 10 o 15 anni fa venne ristrutturata la facciata esterna. L’interno però da anni attende una riqualificazione – raccontano i consiglieri. – Una situazione che sappiamo essere arrivata anche all’attenzione del gestore privato e dell’amministrazione. Non a caso, in tempi recenti, è stata redatta anche una relazione tecnica da parte di una restauratrice, che ha evidenziato come che lo stato di conservazione risulta significativamente degradato, con danni di varia natura quali macchie d’umido, muschio, escoriazioni dei colori, lesioni e anche zone pericolanti come l’arco dell’abside. Purtroppo anche le stratigrafie tentate non hanno permesso di rinvenire i colori originali in alcune parti. Anche se nella parte superiore è ancora visibile il colore azzurro”.

Dalla relazione, redatta a metà 2024, non sono stati effettuati interventi. “Crediamo che il problema nasca dalla necessità di investire una cifra che probabilmente non rientra nelle responsabilità del gestore, trattandosi di una manutenzione più importante rispetto alle sistemazioni ordinarie – continuano i consiglieri. – Siamo consapevoli che non stiamo parlando di un patrimonio inestimabile del Comune, anche se siamo comunque di fronte ad un manufatto la cui sistemazione dovrà rispettare certi canoni della Soprintendenza. Ma l’apprensione dei residenti è tale, manifestata in certi casi anche da persone che si sono dette pronte persino a fare una raccolta di firme, da meritare l’attenzione dell’amministrazione comunale. O quantomeno una comunicazione su cosa ne sia stato della relazione tecnica e delle indicazioni redatte per un futuro rifacimento che ad oggi non è avvenuto”.

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