Piano strutturale, Eugeni: “Cinque incontri non sono un processo partecipative serio”

La consigliera di Sinistra Plurale: “Il cambio data a S.Donato un’ulteriore conferma della leggerezza con cui viene trattato l’argomento”
Elisa Eugeni, consigliera comunale di Sinistra Plurale Santa Maria a Monte, torna sul tema del piano strutturale e sulla polemica per lo spostamento della data dell’incontro in programma a San Donato.
“Ogni volta la sindaca si fa scudo dello scontro politico – spiega Eugeni -, non arrivando alla questione fondamentale: programmare un percorso partecipativo reale per la stesura di un piano strutturale che veda il contributo di tutti i cittadini e delle categorie che rappresentano”.
“Si pensa veramente che cinque incontri programmati alle 18 possano rappresentare un processo partecipativo serio? – si chiede la consigliera -. Il cambio data a San Donato è un’ulteriore conferma della leggerezza con cui viene trattato l’argomento. Ripeto: un problema può capitare, ma semmai un incontro si posticipa, comunque non voglio scendere al battibecco”.
“Voglio però far presente – spiega – che, a sancire l‘importanza della partecipazione attiva dei cittadini, è intervenuta la Regione Toscana prima con la legge numero 46 del 2 agosto 2013, poi con la legge regionale numero 65 del 10 novembre 2014, che, proprio in riferimento alle norme per la tutela del territorio, all’articolo 36 recita: La Regione, le province, la città metropolitana e i comuni assicurano l’informazione e la partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati alla formazione degli atti di governo del territorio di loro competenza […]. I risultati delle attività di informazione e partecipazione poste in essere nell’ambito dei procedimenti di formazione degli atti di governo del territorio contribuiscono alla definizione dei contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica […]“.
“Non solo – prosegue – La Regione si preoccupa che certe norme siano rispettate. Per questo obbliga la nomina di un garante responsabile dell’effettiva messa in campo di tutte quelle iniziative a promozione della partecipazione pubblica. Allora chiedo al garante se è convinto che quanto messo in atto da questa amministrazione possa considerarsi un processo partecipativo“.
“Il piano strutturale – conclude – rappresenta lo strumento di programmazione futura di un territorio, per questo è importante che i cittadini sappiano e possano dire la loro”.