Maccanti: “Aumentata l’Imu anche per immobili ad affitto concordato e in comodato gratuito”

Prosegue a Santa Maria a Monte la polemica sul bilancio recentemente approvato: “Quanti aumenti ancora dovranno aspettarsi i cittadini?”
“Imu aumentata dal 19% all’82% circa per gli immobili a canone d’affitto concordato. Imu al massimo dell’aliquota (10,6) per gli immobili concessi in comodato gratuito tra familiari con aumento del 23%. Il sindaco Del Grande dopo averci regalato gli aumenti sulla mensa, sul trasposto scolastico e sulla Tari penalizzando cosi famiglie e attività per l’anno 2025, colpisce ancora i cittadini aumentando anche l’Imu per gli immobili a canone di affitto concordato e per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito tra familiari. L’aliquota salirà al 10,2 per i canoni concordati e al 10,6 per mille (massimo consentito) per l’uso gratuito”. A parlare è la consigliera di opposizione Elisabetta Maccanti, che prosegue nella critica alle scelte di bilancio dell’amministrazione.
“I numeri ancora una volta parlano chiaro: per gli immobili concessi in comodato gratuito tra parenti (padre/figlio, nonno/nipote, ecc) la giunta Del Grande ha completamente eliminato la riduzione e pertanto l’Imu verrà applicata al massimo dell’aliquota che quindi passa dall’ 8,6% al 10,6% . Un aumento di oltre il 23%. Un appartamento A/2 con rendita catastale di 600 euro che fino ad oggi pagava da 423 euro (nella fascia minima) a 650 euro (nella fascia massima) pagherà 772 euro con un aumento che va dal 19% all’82%. Per il comodato ad uso gratuito tra familiari un appartamento A/2 con rendita catastale di 600 euro che oggi pagava 866 euro pagherà 1068 euro con un aumento che arriva al 23%. Una decisione a dir poco incoerente per chi si è sempre mostrata fedelissima di Berlusconi: tutti noi ricordiamo la battaglia di Silvio Berlusconi sull’Imu ma a quanto pare neppure gli insegnamenti di Berlusconi hanno impedito alla Del Grande di colpire i nostri cittadini aumentando le aliquote”.
“La giunta Parrella aveva congelato l’aliquota per entrambe le casistiche – conclude Maccanti – ad un massimo dell’8,6 per mille prevedendo benefici fiscali per i proprietari e vantaggi per gli inquilini che si traducevano in canoni di locazione ridotti rispetto alle medie del libero mercato. Quanti aumenti ancora dovranno aspettarsi i cittadini di Santa Maria a Monte?”.