Crisi del settore pelle, Vanni: “I sindaci facciano fronte comune per sostenere il comparto”

L’esponente di Azione, Partito Repubblicano Italiano e Santa Maria a Monte Civica: “Unico interesse quello di aziende e operai”
“Crisi del settore pelle, calzature e della moda, la vera politica faccia la sua parte”. A pensarla così è Alberto Fausto Vanni di Azione, Partito Repubblicano Italiano e Santa Maria a Monte Civica.
“Cari sindaci delle Cerbaie incontratevi, fate un passo in avanti, fate un progetto, fate un programma, organizzate un’azione comune, create un sorta di “comitato”, l’unione fa la differenza e i sindaci in questa situazione hanno una voce importante – dice – Ormai siamo in assoluta recessione, i settori che hanno fatto la storia della nostra zona, pelle e cuoio, stanno attraversando un periodo nero, con ricaduta su tutti i comparti dal commercio alla ristorazione e in una parola, crisi su tutte le attività del territorio. Le amministrazioni comunali hanno un importante arma da utilizzare, “operare insieme e agire uniti”. Non conta se un’amministrazione comunale è di centrodestra o di centrosinistra certe battaglie occorrono essere fatte insieme, una cosa è essenziale, occorrono dei soggetti con delle capacità e che gli amministratori pubblici gli dedichino tempo”.
“Questo argomento è di importanza vitale per la nostra zona del Cuoio e della calzatura. In periodi come questi occorre mettere corpo e anima, reagire a questa crisi e creare situazioni innovative per rilanciare l’artigianato e l’industria delle pelli e della calzatura della nostra zona, con idee nuove e valorizzare la nostra zona – dice ancora Vanni – I Comuni di Castelfranco di Sotto, di San Miniato, di Montopoli Val d’Arno, di Fucecchio e di Santa Maria a Monte dovrebbero avere un dialogo continuo fra loro, creare una sorta di tavolo permanente, una volta creato questo organismo in maniera semplice ma efficace, con il coinvolgimento delle attività del nostro comparto e successivamente coinvolgendo anche la cittadinanza e farsi portavoce con la regione e lo Stato centrale”.
“I sindaci – conclude – perlomeno in questa occasione, dovrebbero mettere da parte la bandiera del partito e operare come amministratori con la A maiuscola con l’esclusivo interesse delle aziende e degli operai che operano nella nostra zona”.