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Castelfranco, ok al “piano delle antenne”: individuati 7 nuovi potenziali siti per i ripetitori

12 febbraio 2025 | 14:45
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Castelfranco, ok al “piano delle antenne”: individuati 7 nuovi potenziali siti per i ripetitori

Sgueo: “Vigileremo sulle emissioni del campo elettromagnetico”

Saranno sette i possibili nuovi siti dove le compagnie potranno impiantare nuovi ripetitori per le telecomunicazioni, oltre a quelli già esistenti nel comune di Castelfranco di Sotto.

Questo è quanto stabilisce il regolamento comunale per l’installazione di impianti di telecomunicazioni (5G) che è stato aggiornato e nuovamente approvato nella seduta di lunedì scorso in consiglio comunale con il voto unanime. Subito c’è da chiarire che questi nuovi siti, che per lo più, sono stati individuati nella zona della frazioni, non è automatico che vadano a ospitare nuovi tralicci per la telefonia mobile, con i relativi ripetitori, ma sono i siti che i gestori della rete hanno opzionato e dove hanno potenzialmente manifestato la volontà di andare a potenziare il sistema di ripetitori.

I siti

I nuovi potenziali siti di installazione individuati dagli operatori telefonici sono prevalentemente su suolo pubblico così ripartiti: tre a Orentano, uno a Villa Campanile, uno a Chimenti in prossimità del confine con Altopascio e due nella zona industriale del capoluogo. E proprio sulle frazioni c’è da sottolineare che gli impianti per la telefonia hanno un ritardo storico abbastanza marcato e in alcune zone è ancora oggi difficile utilizzare le tecnologie (5G). Questi si vanno a sommarsi ai siti già individuati dai precedenti regolamenti approvati in passato. In quei documenti erano previsti due impianti a Orentano e cinque nel capoluogo di Castelfranco di Sotto anche in questo caso quasi tutti su suolo pubblico.

L’attuazione della normativa

“Un regolamento che doveva essere approvato per legge – dice l’assessore all’ambiente Nicola Sgueo – e che proprio con la normativa attuazione serve a prevenire una situazione di deregolamentazione che altrimenti potrebbe trasformare il territorio comunale in una sorta di far west, dove le compagnie potrebbero andare a installare ripetitori con molta più disinvoltura in luoghi anche non stabiliti dall’amministrazione comunale”.

Gli impianti per le telecomunicazioni con il nuovo impianto normativo, varato pochi anni fa, sulla base di disposizioni dell’Unione Europea, di fatto ha classificato gli impianti per le telecomunicazioni al pari delle opere di urbanizzazione primaria, quindi interventi imprescindibili nella pianificazione del territorio. Da qui l’esigenza di andare ad adottare un regolamento proprio a tutela dei cittadini e del comune. “E’ evidente – continua Sgueo – che siamo di fronte a due questioni che potenzialmente vanno in conflitto tra loro, da un lato il diritto alla salute, qualora fosse dimostrato che le antenne siano nocive, il diritto a non avere gli impianti di ripetizione nella prossimità di casa e tutti gli altri diritti fondamentali che ne discendono e dall’altro un interesse legittimo. Perché poi alla fine tutto si riduce a questo. Proprio perché siamo di fronte a questa conflittualità strisciante, ritengo che il regolamento debba in qualche modo mediare e contemperare tra le due istanze in un meccanismo di bilanciamento degli interessi e dei diritti. Proprio per questo abbiamo ribadito nei primi articoli del documento l’importanza del monitoraggio sulle emissioni e sul livello di esposizione al campo elettromagnetico, la tutela e l’armonizzazione dello sviluppo delle reti telefoniche, la vigilanza su un corretto insediamento urbanistico e paesaggistico dei tralicci, la minimizzazione dell’esposizione al campo elettromagnetico nei siti individuati come sensibili, a cominciare dalle scuole”.

I livelli di emissione

L’altra novità introdotta con il regolamento varato lunedì sera dal consiglio comunale è l’innalzamento dei limiti di emissione permessi del campo elettromagnetico generato dagli impianti per le telecomunicazione, previsti dalla direttiva Europea e recepiti dall’Italia nell’ottica del completamento della rete 5G. Di fatto con il nuovo regolamento per ottemperare alla legge nazionale il limite viene spostato dal vecchio 6 v/m (volt per metro) a 15 v/m che potenzialmente quindi va più che raddoppiare la limitazione di emissione del campo elettromagnetico generato. “Una questione che siamo stati costretti ad accettare per evitare impugnazioni – spiega l’assessore all’ambiente Sgueo – ma che non mi desta particolare preoccupazione. A Castelfranco e nelle frazioni, di fatto attualmente il problema è solo virtuale, visto che gli impianti sono tutti assolutamente sotto i valori dei precedenti limiti. Ovvero sotto i 6 v/m. Certo questo non vuol dire che possiamo abbassare la guardia, visto che con i nuovi limiti viene rimesso in discussione teoricamente l’insediamento di nuovi ripetitori sui tralicci già esistenti. Per questo infatti abbiamo deciso di continuare con una vigilanza sul tema della emissioni da portare avanti attraverso le aziende private specializzate in questa attività. Tale monitoraggio infatti viene fatto ogni volta che c’è un nuovo insediamento e non escludiamo di andare a ripetere i controlli a campione. Certo anche questa attività comporta un aspetto oneroso e per questo motivo va utilizzata con criterio senza sperperare denaro pubblico”.