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Mensa a Santa Maria a Monte, Del Grande: “Ascoltiamo tutte le richieste ma il menù non lo decide il Comune”

18 dicembre 2024 | 17:07
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Mensa a Santa Maria a Monte, Del Grande: “Ascoltiamo tutte le richieste ma il menù non lo decide il Comune”

Il sindaco: “Le decisioni sono di competenza di Asl e Regione, ma da noi c’è un menù di qualità e con prodotti freschi”

“Il comune di Santa Maria a Monte ha approvato le tariffe della mensa e del trasporto nel mese di febbraio 2024, dandone piena informativa ai cittadini anche al momento delle iscrizioni dei servizi scolastici, avvenute dal mese di aprile al mese di giugno in piena trasparenza e informazione. Gli uffici comunali hanno dato la comunicazione e offerto consulenza ai genitori per la presentazione dell’Isee con i nuovi scaglioni nei tre mesi di apertura delle iscrizioni”. Inizia così la nota firmata dal sindaco Manuela Del Grande, che fa alcune precisazioni.

“Le tariffe della mensa, sono state approvate con i nuovi scaglioni di Isee tenendo conto di un sistema proporzionale, in modo tale che lo scaglione da 5.000,01 euro a 16.000,00 non paghi in modo uguale, ma differenziato rispetto alle varie fasce di Isee, andando incontro alle famiglie e alle situazioni economiche delle stesse – prosegue -. Il costo del pasto con un importo di 4,60 euro, fascia massima, è un importo comunque inferiore ad altri comuni limitrofi. Il Comune, approvando la tariffa massima a 4,60 euro , compartecipa alla spesa in modo rilevante, con una percentuale fino al 35%. L’amministrazione comunale di Santa Maria a Monte gestisce il servizio di refezione scolastica in forma diretta attraverso una struttura di cucina scolastica di proprietà e cuochi dipendenti dell’Ente. Tale scelta rappresenta un impegno importantissimo, soprattutto perché crediamo che la mensa scolastica debba essere considerata un importante e continuo momento di educazione e di promozione della salute diretto ai bambini, ma che coinvolge anche docenti e famiglie. Il nostro Ente, prepara ogni giorno dalla cucina pasti freschi e lavorati nella mattinata stessa“.

“Anche il menù è oggetto di impegno da parte di quest’amministrazione e di recente è stato revisionato da parte dell’Asl – afferma il sindaco -. Nei mesi di aprile e maggio sono state convocate e si sono svolte due commissioni mensa, alle quali ha partecipato l’amministrazione, il nutrizionista dell’Ente, il preside dell’Istituto Comprensivo Giosuè Carducci e sono state accoltele richieste dei genitori e degli insegnanti presenti. Il menù con le modifiche proposte dalla commissione, sono state inviate all’Asl per la validazione ed in base alle linee guida della ristorazione scolastica, l’Asl ha apportato delle modifiche. Il menù scolastico non può andare incontro al totale gusto dei bambini, come spiegato e illustrato dal nutrizionista dell’Ente, sia nelle commissioni mensa sia alla presentazione dei menù, dove sono stati inviati genitori per assaggiare le pietanze proposte, tuttavia ben pochi si sono presenti. Negli incontri della presentazione dei menù è stata rilevata la qualità, freschezza del cibo e degli alimenti e la competenza dei cuochi della cucina nella preparazione. I piatti proposti ai bambini devono tener conto delle linee guida e delle regole alimentari approvate dalla Regione Toscana e dall’Asl stessa, rispettando un principio di educazione alimentare”.

“In data 12 dicembre, l’amministrazione comunale ha convocato un’ulteriore commissione mensa con la partecipazione del nutrizionista incaricato dall’Ente, che ha ascoltato le richieste dei membri della stessa e cioè genitori, insegnanti, personale Ata. Sono state spiegate le linee guida della ristorazione scolastica e della stesura del menù. L’amministrazione comunale ha annunciato per il mese di gennaio un progetto, che vede la partecipazione dei genitori a pranzo con i bambini, al fine di far assaggiare lo stesso menù dei bambini. A fine gennaio verrà riconvocata una commissione mensa, in un’ottica collaborativa e partecipativa e in piena trasparenza con le famiglie. Purtroppo, sembra quasi che l’amministrazione comunale, debba decidere il menù, su proposta delle famiglie. Non è così, tuttavia cerca sempre di ascoltare per arrivare ad un punto d’incontro. Le decisioni, però, sono di competenza di altri Enti: Asl e Regione“.