Polemica a San Miniato, le ex bibliotecarie: “Boom a Ponte a Egola? Non ci risulta”

Prosegue il dibattito dopo la risposta del Comune: “Sarebbe interessante portare i dati di un vero confronto, ovvero fra la gestione precedente e il nuovo assetto nello stesso periodo”
Biblioteche comunali a San Miniato, non si fa attendere la risposta ‘social’ delle ex bibliotecarie.
“Una breve chiosa – srcivono – le nostre valutazioni non sono affatto personali, i numeri parlano da soli. L’analisi fatta da un funzionario esperito come Roberto Cerri, per anni direttore del sistema Bibliolandia, dimostra come, nonostante la chiusura della sede di San Miniato Basso, che avrebbe dovuto incidere sull’incremento dei prestiti delle altre sedi, la Luzi abbia perso 710 prestiti, insindacabilmente, ovvero un calo dell’8,2%”.
“Probabilmente qui di personale ci sono solo reazioni della pubblica amministrazione – dicono – Per quanto ci riguarda, davanti ad altri dati avremmo accettato la realtà senza esporci. Invece San Miniato Alto (Luzi) che per mancanza parcheggi, carenza di mezzi pubblici, strade strette e circolazione a senso unico è la sede principale, unica per studenti adulti che però non sanno come raggiungerla, fulcro dello scambio con Bibliolandia – croce dei corrieri che salgono in centro nella speranza di trovare spazio per il furgone in via del Loggiati e incubo dei residenti auto muniti, nonché comodo centro di partenza per gli scambi librari con le altre sue sedi? Parliamone. San Miniato Basso, chiusa da sette mesi per problemi di pubblica sicurezza? Tanto fondamentale che non si è trovato neppure una sede provvisoria pur di non sospendere il servizio? Ponte a Egola – un passato da ex conceria, con fluorescenze di salnitro e umidità ai limiti della decenza (o forse no, oltre il limite) – oggi riscattata in altra sede ma pur sempre uno spazio polifunzionale ed ad open space che mal si concilia con le esigenze di liceali e universitari, aperto a targhe alterne? Mah. Nuovo personale appena inserito – quindi in via di formazione – i cui requisiti richiesti, stando alle parole del sindaco Giglioli nel consiglio comunale del 13 novembre scorso, non sono stati quelli di “bibliotecario” ma di “assistente bibliotecario”, più adatto alle esigenze del Comune? Facciamo chiarezza”.
“Il -70% risultato di una sede chiusa dall’8 marzo è talmente scontato da non essere preso in considerazione né dall’analisi di Roberto Cerri né in queste pagine – proseguono – La sede di Ponte a Egola ha raddoppiato: da quando? dal 2007? Il trend in crescita dal trasferimento di luglio 2023 è stato registrato anche in nostra presenza, ovvero fino al 31 maggio 2024. Nell’arco degli ultimi mesi è cresciuta sino a 8379 prestiti, quindi per raddoppiare avrebbe dovuto fare soltanto 4190 presiti da gennaio a novembre 2023. Non ci risulta. Il bacino di prestiti di San Miniato Basso è andato comunque largamente disperso”.
“In attesa di repliche fondate – concludono – sarebbe interessante portare i dati di un vero confronto, ovvero la gestione commista cooperativa e comune di giugno-novembre 2023 al nuovo assetto giugno-novembre 2024. Comunque il servizio non si misura dai numeri, ma dal contesto. Ci rendiamo disponibili per ogni chiarimento”.