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Stangata su mensa e scuolabus a Santa Maria a Monte, protestano i genitori

6 dicembre 2024 | 19:16
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Stangata su mensa e scuolabus a Santa Maria a Monte, protestano i genitori

L’arrivo dei primi bollettini con gli aumenti ha sollevato la polemica: “Diminuita anche la qualità del servizio”

Mensa, asili, scuolabus: gli aumenti dei servizi a domanda individuale avevano già fatto discutere non poco la comunità dei genitori dei vari plessi al momento del loro passaggio in Consiglio. Ma l’arrivo dei primi bollettini, nero su bianco, a certificare la stangata, fa adesso divampare la polemica. A dar fuoco alle polveri sono alcuni genitori della scuole elementare di Ponticelli, con una lettera pubblica in cui denunciano in particolare gli aumenti della mensa.

Un euro di aumento su ogni pasto fa inevitabilmente la differenza, se poi a questo si aggiunge anche una tassa di iscrizione di 10 euro per i nuovi alunni immessi al servizio, la discussione divampa e si estende a macchia d’olio. – scrivono i genitori. – Da una settimana si susseguono le lamentale sui social; numerosi i post in cui si evince il rammarico, la delusione di genitori increduli che si sono visti piovere addosso una notevole stangata. Sebbene lo scorso aprile sia stata pubblicata sul sito del Comune di Santa Maria a Monte l’informativa relativa al servizio di mensa, all’arrivo del primo bollettino ogni famiglia ha riscontato l’aumento e, in base al proprio Isee, si è visto crescere l’importo relativo a questa prima tassa che copre tutto il mese di ottobre e la prima settimana di settembre”.

Facendo un po’ in conti ‘in tasca’ al Comune, per la refezione scolastica i costi sono aumentati in media del 6%, con poche eccezioni specifiche. Per le fasce Isee da 2500 a 3500 euro la variazione è di circa un +30% e si registra un +27% per gli Isee da 14mila a 25mila euro. Tariffe in calo invece per gli Isee fra 4mila ed 11mila euro, da -17% e – 40%, a seconda della fascia. Aumenti, invece, per il trasporto scolastico, con la sola eccezione della fascia d’Isee fino a 5mila euro (-18% in media); nelle altre fasce solo aumenti, del 7% circa fra i 7.500 ed i 15mila euro, del 40% fra i 16 ed i 24mila euro e del 73% per i 26mila euro. Per gli scuolabus si passa poi da 23,80 euro mensili di un tempo a 34 o 42 euro, sempre a seconda della fascia Isee. Anche le rette del nido poi, al netto del progetto Nidi Gratisdella Regione Toscana entro il quale non tutti riescono a rientrare, è previsto un aumento generalizzato, tranne che per rari casi: per le famiglie con Isee fino a 5mila euro il nido aumenta; si passa da rette mensili, a seconda del tempo di permanenza breve o prolungato, da 20 e 30 euro a 50 e 100 euro col nuovo sistema. Per quelle con Isee sopra i 15mila il nido aumenta da 201 e 281 euro mensili, a seconda della permanenza, fino a una forbice da 245 a 385 euro e a una da 375 a 475 euro mensili, a seconda della fascia e del tempo di permanenza.

“Se il Comune avesse migliorato la qualità dei pasti certamente i genitori si sarebbero potuti aprire ad un dialogo maggiormente propositivo, ma il recente cambio del menu ha destato letteralmente sconcerto: la pasta ‘al profumo di carne’ sembra una vera e propria beffa, incoerente rispetto ai menu redatti dai nutrizionisti – continuano i genitori. – In altre parole amarezza da parte di tutte le famiglie, ma in particolare il dissenso proviene dal plesso Don Milani di Ponticelli, che la mensa la vive tutti i giorni con il tempo pieno. Nel bilancio familiare di queste famiglie gli aumenti imposti dal comune fanno davvero la differenza ed è impensabile che ancora una volta il menu non 0vada incontro ai gusti dei bambini. La questione mensa, al di là del tariffario, andrebbe vissuta con maggiore tranquillità da tutta la comunità scolastica, bambini e genitori inclusi. Perché quando parliamo di cibo, si mette in discussione l’alimentazione, il benessere, ma soprattutto la tranquillità di un genitore che affida ogni giorno il proprio figlio al servizio pubblico“.