I movimenti pisani allo sciopero generale: mobilitazione da piazza XX settembre

Dal Collettivo Exploit all’Assemblea Precaria Universitaria tutti contro la manovra del governo Meloni
Si preparano ad affrontare lo sciopero di domani i movimenti pisani, fra assemblee, presidi ed anche un’occupazione, quella del Polo Carmignani, dietro la Scuola Normale, avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri (27 novembre).
Per domani sono attesi sciopero, presidi e corteo per le strade della città, con una piattaforma che per la prima volta vede convergere movimenti e sindacati confederali e di base, studenti e lavoratori, come non avveniva da tempo. A rispondere allo sciopero generale, indetto da Cgil, Uil, Cub, Sgb, Adl Cobas, Clap, Cobas Confederazione, Sial-Cobas e Usi, dopo l’appello degli studenti medi lanciato alcuni giorni fa, sono anche le realtà di movimento cittadine e degli universitari, che si danno appuntamento domani mattina (29 novembre) in piazza XX Settembre a partire dalle 10.
“Questa protesta rappresenta una tappa di un percorso iniziato il 15 novembre e che di sicuro non si fermerà, in risposta alla macelleria sociale contenuta nell’ultima legge di bilancio – dice Gianmarco Tavolieri, del collettivo Exploit. – Le politiche di austerità e privatizzazione di questo governo sono un attacco diretto alla popolazione: tagliano fondi a sanità, scuola e servizi essenziali, lasciando milioni di persone senza tutele, mentre miliardi vengono spesi per la militarizzazione. Scendiamo in piazza anche perché non possiamo accettare un governo che alimenta guerre e diseguaglianze. Dal Libano alla Palestina, la nostra è una lotta contro il genocidio e l’annientamento di vite e territori”.
Politiche che, dicono i manifestanti, possono sembrare lontane «ma i cui effetti sono assolutamente tangibili”. A fare alcuni esempi è il consigliere Francesco Auletta, di Una Città in Comune e Rifondazione. “Il modello che si porta avanti anche in questi giorni di consiglio è quello di un comune che vuol farsi leggerissimo – dice. – La maggioranza Conti sta portando avanti una logica di alienazioni ed esternalizzazioni che non risparmia alcun settore, dai cimiteri al centralino, dalle politiche culturali a quelle turistiche, con uno scaricamento su Pisamo di parte delle sue prerogative. Senza dimenticare lo scandalo della Società della Salute e dei tagli all’assistenza specialistica. Tutto questo è connesso con una filosofia che va a braccetto con il governo nazionale, contro il quale la pratica della generalizzazione dello sciopero e della protesta è sacrosanta”.
Il progetto, venerdì mattina, è quello di far convergere con gli studenti anche i lavoratori, che i sindacati di base hanno chiamato a raccolta in presidio alle 9, sempre in piazza XX settembre. “Quello che vogliamo sia chiaro è che i tagli a sanità, scuola e università e la precarizzazione in tutti i settori non sono altro che il risvolto della medaglia di investimenti che invece sono fatti in armi e politiche insostenibili sul piano ambientale – dice Giovanni Bruno, dei Cobas. – Spese militari che qui in città sono più che tangibili con il progetto della mega base militare”.
C’è poi il tema dell’università, investita in questi mesi dalla riforma Bernini sul preruolo e da un pesante taglio che potrebbe pesare per circa 20 milioni di euro sull’ateneo pisano. “Da un lato i tagli costringono gli atenei italiani a fare i conti con risorse ridotte, mettendo a rischio la sostenibilità economica e sociale delle attività di ricerca e formazione – dice Laura Vailati, dottoranda dell”Assemblea Precaria Universitaria’. – Dall’altro, la riforma del pre-ruolo penalizza soprattutto i lavoratori più vulnerabili, puntando a istituire contratti ancora più precari”.




