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“Non parteciperemo al Congresso straordinario”: un documento spacca il Pd

29 ottobre 2024 | 16:52
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“Non parteciperemo al Congresso straordinario”: un documento spacca il Pd

Il gruppo di iscritti contrario alla candidatura di Parentini, dopo le dimissioni di tutta la segreteria

“Confermiamo la convinta adesione al Partito Democratico con il più sincero spirito di servizio e l‘impegno ad appoggiare il gruppo consiliare di opposizione, ma nel rispetto della naturale dialettica politica, intendiamo ribadire la volontà di scongiurare il pericolo di una conduzione verticistica e personalistica del partito e di non avallare scelte chiaramente antidemocratiche, contrarie all’immagine e ai principi della nostra comunità politica”. Invece che produrre un segretario, il congresso anticipato del Pd di Santa Croce sull’Arno ha sancito la presenza netta di almeno due correnti.

Un gruppo di iscritti del Partito Democratico di Santa Croce sull’Arno infatti (Alessandra Ugolini, Angelo Scaduto, Giovanni Golfarini, Giulia Deidda, Carla Zucchi, Giampiero Testai, Vladimiro Rovetini, Massimo Bertacca, Carlo Gazzarrini, Antonio Mattii, Mauro Bachini, Roberto Masoni, Daniele Bocciardi, Luciano Battaglioli) ha firmato un documento politico inviato agli organi competenti del Partito Democratico a livello regionale, provinciale e locale con cui, sostanzialmente, si oppone alla conferma di Ivetta Parentini quale segretaria.

“La sconfitta elettorale delle ultime amministrative – scrivono -, ha di fatto aperto una profonda riflessione politica all’interno del Partito Democratico locale. La segreteria del Partito Democratico di Santa Croce sull’Arno – rappresentata da Ivetta Parentini – ha presentato spontaneamente ed unanimemente le proprie dimissioni, dimostrando un grande senso di responsabilità e la coerente intenzione di avviare un serio percorso di rinnovamento e di rifondazione del Partito.

Le sue dimissioni insieme a quelle dei componenti della segreteria, che ringraziamo, hanno posto le basi per avviare un serio percorso di riorganizzazione del partito locale che trovava necessariamente nel Congresso la concretizzazione di un suo adeguato rilancio. Il gesto da parte della segreteria di rimettere il proprio mandato oltre ad essere sinonimo di responsabilità verso la propria comunità politica, è stato anche un riconoscimento delle logiche conseguenze che deve trarre un gruppo dirigente di fronte alla perdita del Comune.

In conseguenza di tale decisione l’assemblea ha stabilito di avviare il percorso congressuale ed ha dato mandato ad un gruppo di lavoro di svolgere delle consultazioni su un ampio numero di iscritti per raccogliere indicazioni sul possibile candidato unitario da proporre in sede congressuale. Una decisione emersa dall’Assemblea con l’obiettivo primario dell’unità del partito come fine ultimo.
Dalle consultazioni è emerso il dato netto di una nuova candidatura indicata da gran parte degli iscritti consultati; i dati sono stati condivisi nell’assemblea del 16 ottobre scorso, ma sono stati deliberatamente ignorati da pochi membri dell’Assemblea.

La segretaria dimissionaria Parentini ha contestato tali risultanze ed ha riproposto la propria candidatura, dichiarandosi fermamente intenzionata a proseguire l’esperienza fatta negli otto anni di incarico già svolti. Questo inaspettato cambiamento della segretaria dimissionaria si scontra con quanto emerso nella riflessione post elezioni, dove l’Assemblea si era espressa per una rifondazione del partito locale e un rinnovamento necessario che non può essere incarnato nella figura di chi ha guidato per otto anni il partito.

I nostri numerosi tentativi di mediazione e ricucitura finalizzati ad individuare un candidato unitario non hanno dato esito positivo. La nostre richieste di comporre le residue fratture interne per organizzare al meglio il nuovo ruolo di opposizione da condurre in Consiglio Comunale nella presente legislatura sono cadute nel vuoto.

Considerata la mancanza di disponibilità al confronto di un gruppo dell’assemblea, abbiamo deciso di non presentare alcuna candidatura alternativa alla scadenza regolamentare del 21 ottobre scorso e di non prendere parte al Congresso straordinario di prossima convocazione e non assumere ruoli in organi dirigenti del Partito Democratico e dimetterci dalle cariche assunte nel partito, che peraltro non hanno mai costituito il fine del nostro impegno”.