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“La composizione delle commissioni è frutto di leale collaborazione”, Valori presidente della Controllo e Garanzia

5 ottobre 2024 | 18:32
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“La composizione delle commissioni è frutto di leale collaborazione”, Valori presidente della Controllo e Garanzia

“A seguito di un fine lavoro di mediazione tra gruppi di opposizione, nel risiko della distribuzione delle cariche”

“La composizione delle varie commissioni è frutto della leale collaborazione tra gruppi di opposizione che, volenti o nolenti e nel rispetto delle evidenti differenze culturali e di matrice squisitamente politica, si trovano a dover lavorare nell’interesse della comunità castelfranchese nel contesto del consiglio comunale, per i prossimi cinque anni”. Lo sottolinea la consigliera comunale ed ex candidata a sindaco di Castelfranco di Sotto Silvia Valori replicando al sindaco Fabio Mini sulla questione Commissioni consiliari.
“Una composizione – sottolinea Valori – formata da tre membri di maggioranza più tre membri di opposizione avrebbe garantito maggiore pluralità e partecipazione alle commissioni, strumenti utili alla esposizione di proposte ed a un costruttivo confronto tra maggioranza ed opposizione. L’imposizione da parte della maggioranza della riduzione del numero di membri delle singole commissioni va evidentemente nella direzione opposta. Dialogo e confronto appaiono come intralci all’azione amministrativa di chi teme dover accogliere idee innovative rispetto ad una maggioranza presentatasi al confronto elettorale con un programma scarso ed improvvisato che impone una difficile navigazione a vista.
Trovo inaudita, deprecabile e censurabile l’ingerenza del Sindaco che si permette di sindacare sulla composizione delle commissioni per quanto riguarda i gruppi consiliari di opposizione con particolare attenzione per il mio. Da che, grazie al cielo, l’Italia è Repubblica, è assicurata massima indipendenza e discrezionalità a gruppi di eletti nelle varie istituzioni, di organizzare, nel rispetto di leggi e regolamenti, il proprio lavori istituzionale.
Sarebbe il caso che il Sindaco e tutti i membri della maggioranza acquisissero un briciolo di quel sentimento costituente, improntato ad una rispettosa collaborazione che proprio Costituzione, Statuto e Regolamento del Consiglio Comunale impongono in questi casi. Capisco che la cultura di provenienza dell’attuale primo cittadino suggerirebbe soluzioni più sbrigative e meno rispettose delle minoranze, ma avendo egli giurato sulla Costituzione italiana, a meno che non intenda rinnegare quell’atto sostanziale con le conseguenti sue dimissioni, deve necessariamente attenersi a regole democratiche vincolanti.
Lo scontro politico può, legittimamente avvenire sul merito di temi specifici (sicurezza, lavori pubblici ecc), ma non certamente sul rispetto delle regole e sul funzionamento delle istituzioni. Le regole ed il funzionamento delle istituzioni si stabiliscono insieme. Peraltro sottolineo che, nel risiko della distribuzione delle cariche all’interno delle varie commissioni, a seguito di un fine lavoro di mediazione, la sottoscritta sarà presidente della commissione di Controllo e Garanzia, unica commissione con reali poteri di indagine sulle attività dell’amministrazione comunale.
Ringrazio all’unisono tutti  i consiglieri di opposizione per la fiducia che ripongono nella sottoscritta. Ricordo a Fabio Mini che, la carica di Sindaco, rappresenta la massima espressione istituzionale della comunità. Dal suo insediamento, mai ho ascoltato la frase, forse scontata, ma certamente significativa: ‘Sarò il Sindaco di tutti’. Fare il Sindaco significa prima di tutto intraprendere un lungo viaggio di ascolto e confronto con cittadini ed istituzioni, una vera e propria missione che non pare essere congeniale all’attuale primo cittadino, troppo intento a prodigarsi in selfie e foto fuori dai ministeri romani come uno spaesato turista. La cui vantata vicinanza al potere romano, al momento, non ha portato alcun vantaggio alla comunità castelfranchese.
Il Sindaco, troppo spesso, seguendo evidentemente la sua cultura politica, preferisce mandarla in caciara per nascondere le profonde lacune della sua maggioranza priva di idee, intenta solo a rattoppare a destra ed a manca in attesa di tempi migliori. Dispiace dover costatare come il Sindaco perda giornate preziose in sterili polemiche. Questo comune ha bisogno di grande impegno per trovare soluzioni efficaci agli innumerevoli problemi che vive quotidianamente: Asilo delle suore, Torre campanaria, centro storico, gigantesca situazione debitoria della farmacia, manutenzioni, sicurezza, pulizia e decoro delle aree urbane e delle aree a verde, dissesto idrogeologico e chi più ne più ne metta.
Il Sindaco dovrebbe lavorare a testa bassa giorno e notte per trovare soluzioni su questi temi, invece di perdersi nel chiacchiericcio sterile e polemico con le opposizioni. Dovrebbe piuttosto ascoltare e leggere con attenzione le nostre numerose proposte formalizzate con mozioni, documenti e colloqui con lo stesso, scientemente ignorate e denigrate. Puntualmente, agli interventi in consiglio comunale della sottoscritta, il Sindaco si assenta senza giustificazione, per la sua personale pausa caffè e puntualmente rientra al termine del mio intervento, mostrando sprezzo non solo per la mia persona ma soprattutto per i cittadini che rappresento, e per l’istituzione di cui lui è presidente: il consiglio comunale.
In buona sostanza, non si vedono, nemmeno lontanamente, i germogli di quel necessario ed urgente cambiamento, implorato dagli elettori e furbamente carpito dall’attuale maggioranza in campagna elettorale. Respingo inoltre le accuse di inciucio con il Pd in quanto, l’attuale maggioranza ha approvato, pari, pari un progetto della precedente amministrazione riguardante la pseudo riqualificazione dell’attuale sede della farmacia comunale per il quale negli scorsi 5 anni si erano riversati gli strali dell’attuale vice sindaco.
L’approvazione di tale intervento è stata giustificata a seguito dell’intervento della Ausl che chiedeva lo spostamento dell’attuale sede della farmacia. Fatto che non trova riscontro negli atti comunali. Perpetrando un modus operandi improntato a fantasiose e spesso improbabili emergenze che non trovano riscontro nella realtà”.