“A Roma si riconosce il valore inestimabile del Comprensorio toscano”: il Cuoio dal Ministro



Accompagnato da Petrucci: “Era necessario aprire un focus sul conciario ed il calzaturiero rispetto al più ampio ambito della moda”
Una delegazione costituita da sindaci del comprensorio del Cuoio e rappresentanti delle associazioni di categoria è stata ricevuta dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso per parlare della crisi della moda e di quella del Distretto conciario di Santa Croce sull’Arno in particolare.
Accompagnati dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, c’erano i sindaci di Santa Croce sull’Arno Roberto Giannoni, di Castelfranco di Sotto Fabio Mini, di Santa Maria a Monte Manuela del Grande, di Montopoli Valdarno Linda Vanni, di Fucecchio Emma Donnini, la vicesindaco di San Miniato Azzurra Bonaccorsi, il vicepresidente dell’Associazione conciatori Santa Croce sull’Arno Roberto Lupi, il presidente del Consorzio conciatori Ponte a Egola Michele Matteoli, il presidente e il direttore di Assa -Associazione Lavorazioni Conto Terzi di Santa Croce sull’Arno – Alberto Giannangeli e Gionata Moroni e il vicepresidente di Consorzio Toscana Manifatture Luca Sani.
“Ringraziamo – ha detto il consigliere regionale Petrucci a conclusione dell’incontro – il Ministro Urso per essere stato fin da subito disponibile ad ascoltare le esigenze del settore. Era necessario aprire un focus sul conciario ed il calzaturiero rispetto al più ampio ambito della moda e l’incontro di oggi è stato il primo passo per raggiungere un obiettivo comune.
La vera novità è questa nuova interlocuzione diretta e senza filtri tra il Comprensorio ed il Governo, a dimostrazione che a Roma si riconosce il valore inestimabile del Comprensorio toscano che produce il 98% del cuoio da suola e il 35% delle pelli a livello nazionale.
Mi auguro che la Regione Toscana voglia placare la inopportuna campagna propagandistica contro il Governo Meloni, che ad altro non serve se non a logorare i rapporti con Roma. L’incontro di ieri va anche nella direzione di ricostruire un dialogo tra la Toscana e il Governo. Pensiamo che questo non sia il momento di fare campagna elettorale ma di lavorare di concerto per il bene del territorio e di una produzione artigianale unica nel contesto internazionale”.