Keu, “Spenderemmo denaro pubblico per una presa di posizione poco sostenibile nel diritto”

Ecco perché il Comune non si costituirà parte civile. La delibera non esclude la possibilità di farlo in futuro durante l’eventuale dibattimento
Quando si tornerà in aula per l’udienza preliminare del processo keu, il Gup dovrebbe sciogliere i nodi sull’ammissibilità della varie richieste di costituzione di parte civile che sono state avanzate dai più disparati soggetti, dalle associazioni ambientaliste ai comitati dei cittadini. Tra le varie richiesta di parte civile non c’è quella del Comune di Santa Croce sull’Arno, oltre a quelle di altri enti anche di rango superiore.
In merito alla mancata costituzione di parte civile del Comune di Santa Croce sull’Arno, la questione è stata ampliamente affrontata anche in ambito politico nella maggioranza e la sintesi dell’impostazione data è quella contenuta nella delibera di indirizzo 144/2024 emanata dalla giunta comunale. Questi i punti sostanziali riassunti dal sindaco Roberto Giannoni della delibera, che per altro non esclude la possibilità dell’Ente comunale di costituirsi in futuro durante l’eventuale dibattimento.
“La discontinuità la dimostreremo con il nostro lavoro e non con i soldi pubblici. Per questo non ci costituiremo parte civile nel processo Keu. In primo luogo il Comune, per quanto emerso fino ad oggi dalle indagini, potrebbe costituirsi parte civile solo per danno di immagine e non per aver subito un danno ambientale o più genericamente un danno materiale, infatti per quanto emerso dagli atti, l’intera vicenda Keu non avrebbe causato danno ambientale al territorio del comune di Santa Croce Sull’Arno. Inoltre per quanto riguarda la dimostrazione in sede civile, dopo l’esito del potenziale processo penale, di un danno di immagine, risulta difficile concretizzarla e quantificarla trattandosi di una danno immateriale a un Ente.
In altre parole, una volta chiuso l’eventuale processo Keu, sarebbe complesso dimostrare il danno al fine di una quantificazione civilistica. Dall’altra parte però, costituendoci parte civile andremmo a impegnare le casse comunali con ingenti costi legali e quindi un aggravio amministrativo per l’Ente.
In sostanza, con buona probabilità, spenderemmo denaro pubblico per una presa di posizione poco sostenibile nella concretezza del diritto, perché in primo luogo bisognerebbe dimostrare e poi eventualmente quantificare, la diminuzione di credibilità del Comune di Santa Croce, scaturita dalla vicenda Keu, che essendo di fatto costituita nella maggiora parte da reati di natura penale, rimangono ‘in collo’ non all’Ente, ma bensì a chi li ha eventualmente commessi”.