“Non accetto lezioni di morale”: Tesi risponde al Pd e commenta le dimissioni di Squarcini e Cantarella

“Ho la presunzione di aver sempre rispettato in questi 30 anni di presenza in consiglio comunale il mandato elettorale conferitomi dai miei sostenitori”
“Non accetto inutili illazioni politiche o lezioni di morale da parte diSandro Vanni, Marco Bonciolini e tutto il sottobosco del Pd. Sicuramente i partiti di destra hanno le loro responsabilità, compresi i loro rappresentanti locali, me compreso”. Ma al consigliere di FdI Massimo Tesi non piacciono per nulla i commenti della maggioranza.
“Io – dice infatti – ho la presunzione di aver sempre rispettato in questi 30 anni di presenza in consiglio comunale il mandato elettorale conferitomi dai miei sostenitori ed invito tutti i colleghi eletti a guardare ai problemi in casa loro perché i giochi non sono ancora fatti e ne vedremo ancora di belle”.
Una vecchia canzone, ricorda, diceva “Se sei buono ti tirano le pietre, se sei cattivo ti tirano le pietre, qualunque cosa fai sempre pietre riceverai” e sottolinea che “Prima di tutto ci sono vari modi di fare opposizione come non tutte le maggioranze sono uguali perché composte da persone diverse tra loro.
Squarcini, frutto di una scelta obbligata di seconda mano, si è rivelata ancora più inadeguata del previsto. Se qualcuno ha un po’ di memoria, si ricorderà che 5 anni fa, quando mi presentai anch’io candidato sindaco e perse per 59 voti, mi discolpai dicendo che avevo salvato Montopoli dalla sua pochezza e qualunquismo. Perfino pochi mesi fa, in campagna elettorale, chi mi chiedeva di ricandidarmi io al posto suo, rispondevo che lei aveva avuto quasi 2mila voti e io meno di 900, quindi la gente aveva già da tempo scelto lei.
Ho sempre sostenuto che ci si candida a sindaco una sola volta e se va male si chiude lì ed in realtà speravo che questo valesse anche per Squarcini (ogni altro candidato, anche inesperto, sarebbe stato meglio) ma la sua sete di rivalsa e la sua smania di grandezza l’hanno condotta ad assumere atteggiamenti odiosi anche nei confronti di alcuni suoi stessi amici di cordata.
Anche altri suoi accoliti, risultati poi eletti direttamente o di rimpiazzo ai dimissionari, prima ancora di insediarsi in Consiglio, si sono sbrigati a trasformarsi in sedicenti ‘civici’ in dispregio ai loro elettori di destra e degli altri consiglieri di minoranza.
Discorso diverso meritano le dimissioni di Cantarella: ma davvero qualcuno della maggioranza crede che la sua lista Idee in Comune sia di minoranza? Infarcita di renziani, socialisti, ex assessori di sinistra ed amici di Gabbanini, che guarda caso è il nuovo assessore alla cultura“.