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“Neppure un assessore è di Ponte a Egola”, dubbi e propositi di Vallini per la nuova consiliatura

1 agosto 2024 | 15:00
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“Neppure un assessore è di Ponte a Egola”, dubbi e propositi di Vallini per la nuova consiliatura
“Neppure un assessore è di Ponte a Egola”, dubbi e propositi di Vallini per la nuova consiliatura
“Neppure un assessore è di Ponte a Egola”, dubbi e propositi di Vallini per la nuova consiliatura

Sulla scarsa partecipazione al voto, “dal nostro comportamento responsabile si può pensare di far avvicinare la gente alla cosa pubblica”

“E’ cominciata una nuova consiliatura con l’insediamento del nuovo consiglio comunale e la formazione delle varie commissioni comunali, anche se la vera e propria attività comincerà con settembre”. Così, per il consigliere comunale e capogruppo Paolo Vallini di San Miniato è tempo di fare bilanci e darsi obiettivi.

“Abbiamo sostenuto – racconta – una campagna elettorale che ha visto per il nostro gruppo una larga partecipazione di uomini e donne, fra candidati e simpatizzanti, tutti entusiasti di impegnarsi e portare avanti i programmi. Non abbiamo vinto, ma siamo felici di aver fatto una battaglia, consci delle difficoltà, ma forti nelle nostre convinzioni, portate avanti con coerenza e senza commistioni strane, certamente innaturali politicamente.

Siamo contenti del lavoro compiuto (siamo andati noi al ballottaggio con Giglioli), spero lo siano anche gli altri. Balza però agli occhi di tutti il calo del votanti che ha fatto sì che il sindaco ha vinto il ballottaggio con il 54% dei voti su un’affluenza dei votanti pari al 55%; cioè il sindaco ha avuto il consenso di circa un terzo degli elettori del Comune. Mi piace ricordare quello che ha detto il presidente Mattarella alla ‘settimana sociale dei cattolici’ a Trieste lo scorso 3 luglio e cioè che non c’è democrazia senza la tutela dei diritti di libertà,non dobbiamo arrendersi al crescere dell’assenteismo verso la cosa pubblica, rispettare il pensiero e le opinioni delle minoranze.

Questi concetti devono farci riflettere noi eletti, perché dal nostro comportamento responsabile, pur nella differenza delle posizioni, si può pensare di far avvicinare la gente alla cosa pubblica. E in questo spirito accolgo con piacere le espressioni degli assessori nominati quando fanno riferimento nel loro agire, ad ascolto, confronto, dedizione, rispetto. Nessuno, credo, mette in dubbio queste caratteristiche e volontà.

E’ certo però che si tratta di una giunta totalmente rinnovata e quindi inesperta che rischia (speriamo di no) di non avere personalità sufficiente per imporsi al sindaco nell’ambito delle proprie prerogative istituzionali. In altre parole di essere succube del sindaco, reiterando il comportamento della consiliatura appena terminata dove, si dice, il sindaco imponeva il suo volere (lo dimostrano il non aver sostituito l’assessore al bilancio prematuramente e tragicamente scomparso durante il Covid e le divergenze sfociate poi nelle dimissioni dell’assessore Fattori ).

Queste affermazioni, riconosco, possono scivolare nel campo delle illazioni. Però una cosa è acclarata ed incontrovertibile: non c’è neppure un assessore di Ponte a Egola. Questo è un dato di fatto e per certi versi inspiegabile. Una dimenticanza? Poco probabile. Una punizione perché nelle sezioni di Ponte a Egola e di San Donato il sindaco Giglioli ha ottenuto molti meno voti del candidato di Michele Altini? Forse.

E’ superfluo, qui, ricordare i gravi problemi della frazione più importante del comune, quella che il suo prodotto esportato in tutto il mondo porta ovunque il nome di San Miniato, quella che più di altre aveva alzato il grido di abbandono e di trascuratezza , da tempo inascoltato fino ad arrivare alla situazione di adesso. E tu , amministrazione, non ti preoccupi di indicare un assessore di Ponte a Egola? Secondo me un grave errore politico ed una mancanza di riguardo per Ponte a Egola. Al limite quasi dell’onta: degrado urbano, concerie dismesse, associazionismo trascurato per non parlare del sistema fognario della zona industriale e della località di San Donato. Come gruppo non mancheremo di attenzionare questi problemi come gli altri che affliggono le altre frazioni.

Credo però, fermamente, che il punto essenziale da tenere ben in vista e presente costantemente è il lavoro. Stiamo vivendo un momento veramente difficile. Lo sentiamo tutti i giorni, anche i sindacati alzano il loro grido di allarme su licenziamenti e ventilate chiusure a settembre, soprattutto per le aziende conto terzi (e sono tante con tanti operai) e per quelle meno strutturate che hanno meno capacità di sopportare una crisi così forte. Senza dimenticare l’abbandono di tanti lavoratori già esperti che lasciano sguarnite fasi di lavorazione importanti per tanti anni di apprendistato. Il nostro gruppo, come detto in campagna elettorale, è disponibile ad incontrare esponenti di governo, non per farsi foto, come qualcuno inopportunamente ha detto, ma per trovare soluzioni alla crisi.
E’ un problema che ci deve trovare impegnati tutti perché, se non riusciamo a dare una sterzata in positivo, ne va dell’economia della zona e della nostra convivenza civili e sociale”.