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“Un Comune si amministra con gli atti”, per biblioteca e archivio “chiediamo una proroga di almeno 3 mesi”

14 maggio 2024 | 14:12
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“Un Comune si amministra con gli atti”, per biblioteca e archivio “chiediamo una proroga di almeno 3 mesi”

Fattori: “La realtà dice che se davvero si voleva internalizzare il servizio la giunta l’avrebbe dovuto dichiarare a novembre 2023”

“Chiediamo con forza, insieme ai lavoratori, una proroga di almeno 3 mesi dell’appalto in essere, auspicandoci che l’amministrazione ci voglia ascoltare”. Lo dice la candidata a sindaco di San Miniato Marzia Fattori dopo aver incontrato i lavoratori della biblioteca e archivio di San Miniato. Sulla questione la Cgil ha già proclamato una giornata di sciopero.

“Il sindaco Simone Giglioli – per Fattori – crede ancora una volta che amministrare un comune significa fare video ai quali i cittadini devono credere, ma un comune si amministra con gli atti e, gli atti dicono questo: il Documento Unico di Programmazione 2024-2026 non prevede nessuna internalizzazione dei servizi archivistici e bibliotecari bensì prevede la nuova gara di affidamento del servizio. Tantomeno vi è traccia di una fantomatica digitalizzazione dell’archivio.

Il PIAO (Piano Integrato Attività e Organizzazione), nell’allegato relativo alle previsioni assunzionali 2024, prevede sì l’assunzione di 3 Istruttori dei servizi Socio Educativi culturali, ma in sostituzione di personale comunale per pensionamenti, non nuove assunzioni. Il sindaco sbeffeggia i candidati sindaco paventando la digitalizzazione dell’archivio, ma non c’è nessuna determina di affidamento di questo servizio. Come è noto in data 11 marzo 2024 è pubblicata un’ordinanza di chiusura dell’immobile di via De Amicis per inagibilità e successivamente in data 18 marzo è emanata un’ordinanza di chiusura per digitalizzazione”.

Citando poi altri documenti, poi “La realtà è tipica dell’operato dell’attuale amministrazione: prima si mettono alla porta 7 bibliotecari e archivisti con 20 anni di esperienza e successivamente, quando la notizia diventa di dominio pubblico si dichiara che va tutto bene. Forse sarebbe l’ora che si smettesse di prendere in giro i cittadini. Perché la realtà dice altro. La realtà dice che se davvero si voleva internalizzare il servizio la giunta l’avrebbe dovuto dichiarare a novembre 2023, comunicarlo alla cooperativa e ai suoi lavoratori ed ai sindacati, indire un apposito concorso dove magari si riconoscevano punteggi a chi aveva già lavorato nei servizi bibliotecari e archivistici.

La realtà dice che il Comune ha scelto di non rinnovare l’appalto solo poche settimane dopo tutte le lavoratrici avevano denunciato lo stato, non a norma, dei luoghi dove lavoravano. L’incontro con i sindacati in data 10 maggio è oltretutto tardivo, servito ad illustrare delibere già approvate senza accenno ad un eventuale ripensamento confermando la fine dell’appalto al 31 maggio, vantandosi del fatto che i lavoratori saranno riassorbiti dalla cooperativa, dimenticando però sono già lavoratori a tempo indeterminato della cooperativa. La domanda quindi che ci facciamo è: dove andranno a lavorare dall’1 giugno, in quali condizioni e con quali mansioni? Domande che di sicuro il sindaco non si è fatto.

Perché sarebbe stato fin troppo semplice fare una proroga di almeno 3 mesi e lasciar decidere alla nuova amministrazione. Noi invece non abbiamo espresso vicinanza ai lavoratori solo a parole, li abbiamo incontrati personalmente, ci abbiamo parlato, abbiamo ascoltato perché crediamo che amministrare un comune significhi questo. Significa avere idea di come si vuole organizzare la propria macchina amministrativa, il proprio personale e i propri servizi, con lungimiranza e non con interventi tampone. Significa avere rispetto in prima battuta dei propri dipendenti e poi di tutti i cittadini di San Miniato. I lavoratori non sono numeri da ricordare il primo maggio ma donne, uomini, famiglie sono parte del tessuto sociale del nostro Comune”.

Ma le questioni non finiscono qui: “Ci chiediamo – aggiunge Fattori – come è possibile che 3 dipendenti (che dovevano in realtà sostituire altri dipendenti) sostituiscano 7 operatori qualificati con oltre 20 anni di esperienza se non con un peggioramento del servizio. Il settore urbanistica è un settore che negli ultimi 5 anni ha visto un allungamento nei tempi di risposta e queste modifiche non faranno che peggiorare ancora di più il servizio”.