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Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi

20 aprile 2024 | 12:33
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Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi
Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi
Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi
Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi
Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi
Studenti in piazza per il clima, contro petrolio e armi

Al corteo colorato di circa 250 studenti medi, universitari e ambientalisti si è unita anche una piccola delegazione del collettivo fiorentino ex Gkn

Studenti ancora in piazza a Pisa in occasione dello sciopero globale per il clima. Un corteo colorato di circa 250 fra studenti medi, universitari e ambientalisti, ai quali si è unita anche una piccola delegazione del collettivo fiorentino ex Gkn, che si è ripreso il centro fra piazza Vittorio Emanuele II e piazza dei Cavalieri attraversando il lungarno.

Giornata promossa dal movimento internazionale Fridays For Future e favorita anche dallo sciopero nel mondo della scuola indetto dal sindacato Sisa, ma che negli slogan e nelle azioni dimostrative che hanno attraversato la città è stata anche l’occasione per “insorgere” nel nome della “convergenza” fra lotta operaia e mondo studentesco, seguendo la lezione del collettivo ex Gkn che proprio in questi giorni fa sentire la sua vicinanza e presenza a numerose iniziative sparse per la toscana e non solo per promuovere la legge regionale sulla creazione di consorzi pubblici per la reindistrializzazione. Slogan e azioni contro “gli interessi delle lobby fossili” con azioni dimostrative che hanno preso anche di mira lungo il tragitto luoghi simbolici della città come la sede di Eni in viale Bonaini: “società complice di Israele e con quello stato attiva negli accordi per la ricerca del gas nelle acque a largo di Gaza”.

Dimostrazioni anche in ponte di mezzo, dove gli attivisti di Extintion Rebellion hanno messo in scena, fra corpi a terra e ‘petrolio’, la loro versione di quello che ci attende. Occasione per ribadire la lotta degli studenti contro la guerra “imminente”, parte per i manifestanti del medesimo fenomeno che lega economia delle fonti fossili e riorganizzazione bellica, “distruzione dello stato sociale fra tagli alla sanità e alla scuola e al contempo investimenti in armi e nuove infrastrutture militari che devastano i nostri territori” come ricordato da Sofia, del Movimento No Base. “Uno sciopero assolutamente necessario quello di oggi perchè la crisi climatica ambientale non è una minaccia di un futuro lontano, ma la condizione reale del nostro presente – ha detto Matteo Spicciarelli, del collettivo Exploit – un problema, quello del riscaldamento globale, che non può essere fermato senza contrastare anche l’escalation globale della guerra”.

Presenti in piazza numerose sigle dei movimenti, come Agt, il Movimento No Base, Non una di Meno, Sinistra Per ed i vari soggetti compresi nella piattaforma End Fossil, ma anche realtà politiche cittadine come Una Città in Comune e Cambiare Rotta o collettivi studenteschi vicini come ‘Scuole di Carta’ di Livorno. “Studenti e giovani lavoratori costretti a vivere con servizi e salari sempre peggiori mentre la concentrazione dei capitali consente ad una piccola minoranza un tenore di vita inimmaginabile, sopra le nostre teste” ha detto Gemma Di Beo, che come tanti altri studenti ha rimarcato la “repressione di questo governo verso la solidarietà con il popolo palestinese” incarnata dai fatti del 23 febbraio e dalle cariche avvenute in altre città in questi giorni.

“Quando la nostra lotta è iniziata tre anni fa gridavamo in piazza che ‘noi siamo classe dirigente’ – ha ricordato Emma Festini, presente in piazza per la Gkn -. La convergenza delle lotte operaie, studentesche e per la giustizia climatica sono la dimostrazione che solo l’intelligenza collettiva e l’intervento pubblico possono immaginare soluzioni reali, anche per la transizione ecologica”.