Montopoli, Cantarella: “L’emergenza scuola? Risolvibile temporaneamente con le ex magistrali”

Il candidato sindaco di Idee in Comune: "Esistono delle proposte che per ragioni incomprensibili non sono state portate avanti dall’attuale giunta"

“Quella delle scuole a Montopoli è un’emergenza assoluta, la priorità, e come tale va affrontata. In altre parole, serve una soluzione in tempi brevi, che sta nelle ex magistrali. L’edificio di via Falcone, infatti, di proprietà dell’istituto del Divino Amore, che ha già dato la disponibilità a mettere a disposizione l’immobile, potrebbe essere pronto nel giro di pochi mesi e con spese contenute per la sua sistemazione”. Così Michael Cantarella, candidato sindaco di Idee in Comune.

“Siamo consapevoli che sia una soluzione temporanea – afferma Cantarella -, ma comunque una soluzione dignitosa e ben strutturata. Un’ipotesi che consente di affrontare la questione nel breve periodo, nell’immediato. Tutti noi crediamo nella necessità di un polo unico, ma affermarlo ora in campagna elettorale è solo fumo negli occhi: sulle scuole serve e va trovata una soluzione adesso. L’individuazione o la realizzazione di un polo unico ha dei tempi che i bambini e i ragazzi di Montopoli non possono permettersi di aspettare”.

Quella di Idee in Comune, in realtà, è qualcosa di più di un’ipotesi, perché un progetto per riportare banchi e lavagne alle ex magistrali esiste già. “Esistono delle proposte – spiega Cantarella – che per ragioni incomprensibili non sono state portate avanti dall’attuale giunta. Noi ipotizziamo che nel giro di pochi mesi di lavoro e con risorse tutto sommato contenute si possano riportare almeno cinque aule al piano terra delle ex magistrali. Poi, con ulteriori lavori che permetterebbero un miglioramento della viabilità in via del Falcone, è possibile realizzare dei parcheggi, un parco e ripristinare un camminamento all’interno del borgo di Montopoli: per questi interventi esiste già un progetto depositato agli atti, che riqualificherebbe l’intero centro storico”.

“Gli atti sarebbero rimasti in un cassetto del palazzo di via Guicciardini, eppure, il progetto consentirebbe di tamponare la delicata situazione delle scuole nel breve periodo, per il tempo necessario a trovare una soluzione definitiva. Montopoli ha bisogno di una scuola primaria di alto livello – ha detto Cantarella – da costruire ex novo o da realizzare nei locali a disposizione del Comune. Il problema è che per raggiungere questo obiettivo servono tempo e soldi: lo abbiamo visto su Marti quali sono le risorse per lavori di questo tipo, e soltanto per il primo lotto. Quindi diffidate da chi, sulle scuole, parla di polo unico senza dare una soluzione concreta nell’immediato, perché così facendo sta parlando solo di buone intenzioni”.

“Siamo in questa situazione perché l’attuale vicesindaca, quando avrebbe potuto fare delle scelte politiche per agevolare la costruzione del polo unico, non le ha fatte. E mi riferisco – ancora Cantarella – alla capacità di partecipare ai bandi del Pnrr, alla progettualità mancata e all’ isolamento della giunta subito dopo la chiusura della scuola di Marti.  D’altronde  il caos che oggi regna sulle nostre scuole va di pari passo con le proposte confuse che qualcuno avanza su Capanne. Dicono di volerci portare la biblioteca, tra l’altro senza specificare a quale futuro sarà destinata la bellissima cornice di Villa Camalich. Siamo contenti che la candidata sindaca di Montopoli abbia chiarito cosa vuol fare con la scuola di Capanne. È curioso che da luglio 2023, mese in cui è stata comunicata la necessità di chiudere il plesso, solo ora arrivi la proposta di una biblioteca. Era evidente a tutti che quella scuola non avrebbe mai più riaperto i battenti, ma come al solito comunicare ai cittadini quali sono le intenzioni per il futuro non è una priorità per i nostri amministratori”.

“Il Comune non ha mai fornito dettagli sui motivi della chiusura, sulle condizioni statiche e sismiche dell’edificio. Ad oggi la situazione non è chiara a nessuno: non sappiamo quali interventi sono necessari e, di conseguenza, non sappiamo nemmeno cosa serve per ospitarci una biblioteca. Certo è che i cittadini vogliono delle rassicurazioni, come hanno chiesto a suo tempo. Se la candidata Vanni ha i documenti che attestano la sicurezza dell’edificio ce li faccia vedere, perché delle parole i montopolesi non si fidano più – prosegue -. Linda Vanni parla in qualità di candidata a sindaco o in qualità di attuale vicesindaco? Perché tra ruolo politico e ruolo istituzionale c’è una bella differenza. Nonostante la sua posizione istituzionale in questi ultimi dieci anni, propone solo adesso di costruire un tavolo permanente con le associazioni, come se non avesse potuto farlo prima. I genitori preoccupati, come tutte le associazioni del nostro territorio, vi hanno dovuto rincorrere per avere delle spiegazioni sui temi che li riguardavano: proporre un tavolo in campagna elettorale, oltre a essere uno specchietto per le allodole, è un’offesa all’intelligenza delle persone”.

“Senza contare che, entrando nel merito, il tavolo permanente è uno strumento superato perché inefficace come concepito finora. A Montopoli è urgente un cambio di mentalità nel modo di amministrare, che guardi a un’amministrazione condivisa, con gli istituti di co-programmazione e co-progettazione – conclude -. Questi sono procedimenti amministrativi reali, non sono chiacchiere. La formazione dei dipendenti e un coinvolgimento delle realtà associative nelle decisioni che contano sono elementi improrogabili. Non servono i tavoli delle buone intenzioni, qui stiamo parlando dei più avanzati sistemi di amministrazione pubblica”.

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