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“Fare squadra e creare la Città del Cuoio e delle pelli per non essere la periferia della regione”

17 aprile 2024 | 18:47
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“Fare squadra e creare la Città del Cuoio e delle pelli per non essere la periferia della regione”

Il futuro del Distretto secondo Cantarella: “Serve una visione politica nuova, a 360 gradi, con una governance politica forte”

“Stiamo assistendo a una serie di eventi, economici, sociali, politici, dei quali, francamente, mi spaventa la sottovalutazione. Il contesto geopolitico, e quindi i cambiamenti dei mercati, i problemi ambientali e climatici, con la scarsità di risorse, l’evoluzione della tecnologia, della società di consumo stanno mettendo a dura prova il nostro distretto industriale. Un distretto che non è soltanto economico, ma rappresenta una connessione, una comunità sociale e sanitaria, abitativa urbanistica, culturale omogenea e identitaria.

Per questo serve una visione politica nuova, a 360 gradi, con una governance politica forte, che guardi alla costruzione del futuro del nostro comprensorio”. Un’idea chiara in mente ce l’ha Michael Cantarella, candidato sindaco di Montopoli Valdarno alle prossime elezioni amministrative. Sostenibilità, tutela del tessuto delle aziende e della qualità del prodotto, sicurezza sul lavoro sono i temi, ma, soprattutto una visione politica per “tornare a guidare la politica del distretto”.

“Sul comparto produttivo – dice Cantarella – si assiste a una scarsità di proposte concrete volte ad accompagnare l’economia del distretto verso uno sviluppo futuro analizzando le debolezze ma anche le opportunità. Adesso è urgente, perché la globalizzazione, un mercato della moda e del lusso sempre più altalenante e le guerre stanno mettendo a rischio la stabilità del nostro sistema. Le nostre concerie e i nostri calzaturifici hanno retto il passaggio da un sistema prettamente artigianale a quello industriale fortemente competitivo, ma da sole difficilmente possono competere con la concorrenza globale, soprattutto con quella che viene dal sud est del mondo”.

L’analisi di Cantarella parte dalla struttura del distretto: “Quello che era un punto di forza rischia di diventare il principale di debolezza – avverte il candidato sindaco – . La qualità della nostra produzione e l’autosufficienza del comparto produttivo si basavano su un reticolato di aziende, a volte piccolissime, iper specializzate, che coprivano tutte le fasi del processo produttivo. Ora, però, le condizioni sono mutate: stiamo assistendo a un processo in cui i pesci più grandi mangiano quelli più piccoli, per poi essere a loro volta inglobati in grandi multinazionali o comprati da fondi d’investimento che hanno sede in tutt’altra parte del mondo.

Che elementi abbiamo per sederci ai tavoli di questi giganti economici? Purtroppo, senza un’organizzazione strutturata e senza una governance politica, nessuna. Lo abbiamo visto con il caso della Gkn, dove centinaia di lavoratori sono rimasti casa da un giorno all’altro con un semplice sms. E abbiamo visto anche come sia difficile sedersi a un tavolo per trovare una soluzione con soggetti che, in nome della riduzione dei costi di produzione e di scelte strategiche tagliano e delocalizzano dove e quando vogliono”.

Pensare al distretto del futuro, per Cantarella “significa aiutare i nostri imprenditori nel loro difficilissimo lavoro di competizione industriale, l’unico che può mantenere i posti di lavoro, ovvero la tenuta di tutto il nostro sistema sociale. Dobbiamo rafforzare quel processo di co-programmazione e di transizione verso la qualità del lavoro, favorendo gli investimenti, l’inserimento di nuove tecnologie, con particolare attenzione al risvolto civico dell’impatto economico. Questo lo si fa con gli attori che già adesso svolgono un ruolo importante, come l’Associazione conciatori, i gestori degli impianti di depurazione, le camere di commercio e tutti gli organi di rappresentanza della categoria.

I fatti di cronaca degli ultimi anni ci hanno insegnato che probabilmente le divisioni politiche e la assenza di un soggetto politico frutto di una sintesi, che rappresenti gli interessi globali del territorio, anche quelli sociali, apre le porte a dinamiche che potrebbero ledere irrimediabilmente all immagine del territorio e ai suoi stessi asset fondamentali”.

Ecco allora le proposte del candidato sindaco di Montopoli: “Occorre quindi allargare le logiche del distretto per consolidare una guida politica più forte, che dialoghi costantemente sia con gli stakeholder territoriali, con gli altri distretti, e, tramite i competenti organi nazionali, anche con altri Stati europei, nella logica di una nuova programmazione.

“Proporre una identità forte per il nostro territorio serve a rafforzare ciò che tutti noi già in realtà sappiamo: se non riusciremo a fare squadra e a creare rapidamente la Città del Cuoio e delle pelli, siamo destinati ad essere la periferia della regione”.