Altini candidato sindaco, il circolo di Fdi insorge: “Decisione imposta dall’alto”

Ricorso alla commissione disciplina e garanzia del partito contro la scelta e contro il commissariamento

È spaccatura nel centrodestra sulla candidatura di Michele Altini a sindaco di San Miniato. Il circolo locale di Fratelli d’Italia, già commissariato, non ci sta, e fa anche ricorso alla commissione disciplina e garanzia del partito sia sulla scelta del candidato sindaco sia nella nomina di Diego Petrucci come commissario a scapito del coordinatore Luciano Pertici, uno dei componenti della ‘fronda’. Il partito, peraltro, aveva già ‘perso’ Piero Taddeini che ha deciso di appoggiare la lista civica Vita Nova alle prossime elezioni.

“A seguito delle notizie sulla candidatura a sindaco per il centrodestra di Michele Altini sostenuta da Fratelli d’Italia, di cui né il circolo né gli iscritti e tantomeno i simpatizzanti erano previamente informati, in risposta alle richieste provenienti da più parti il 3 aprile si sono riuniti gli iscritti ed alcuni simpatizzanti del circolo di Fratelli d’Italia di San Miniato – si legge nella nota – Dopo aver rammentato i passaggi e gli incontri che si sono succeduti da luglio 2023 ad oggi con i livelli provinciali e regionali sulla linea politica da seguire per le prossime elezioni amministrative del Comune di San Miniato, l’assemblea, ma soprattutto i tesserati, hanno espresso unanime delusione per il mancato coinvolgimento del circolo sia nelle decisioni strategiche sia in quella di appoggiare la candidatura di Altini a candidato sindaco. È stato anche ricordato il contenuto del ricorso alla commissione provinciale di garanzia del partito”.

“I presenti, hanno unanimemente reputato che la decisione dei vertici di Fratelli d‘Italia non rappresenta la volontà locale dei tesserati e simpatizzanti e del circolo medesimo ed è una decisione calata dall’alto che nessuno condivide. Il candidato scelto, già perdente alle elezioni del 2019 e arrivato al ballottaggio non per propri meriti ma per l’effetto di altre ed autonome posizioni politiche, non ha proficuamente lavorato per la collettività nella legislatura uscente al punto da non aver mai presentato autonomamente né mozioni né interpellanze contro l’amministrazione uscente, limitandosi a sottoscrivere l’opera ed il lavoro degli altri rappresentanti dell’opposizione.  I presenti si rifiutano di accettare la decisione verticistica di uno schema politico e una candidatura di una figura “perdente” che si contrappone ai principi democratici di condivisione e partecipazione del territorio samminiatese e corrisponde ad un progetto manipolatorio della loro volontà che non condividono”.

 

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