“Si parte da San Miniato per prendere la Toscana”, il centrodestra unito lancia Altini foto

Tra i temi del candidato sindaco: cura del territori, sostengno a imprese e attività produttive e associazioni, attenzione al problema delle disabilità e delle invalidità in famiglia"

“Se dovessi dire che non sono emozionato direi una bugia – ha cominciato il candidato –. Mi ricordo la presentazione di 5 anni fa: eravamo in 3 al tavolo con 4 giornalisti. Oggi non so quanti siamo, ma siamo veramente tanti”.
Uno scenario completamente diverso, quello di sabato 6 aprile all’agriturismo Cafaggio, dove ad ascoltare Michele Altini per la sua candidatura a sindaco di San Miniato c’erano vari vertici nazionali e regionali del Centrodestra e almeno una cinquantina di persone. Volti noti, come Carlo Corsi, ma anche semplici cittadini tanto che Altini ha precisato: “Oggi ho la consapevolezza della vostra presenza e della forza che tutti voi mi date. Non possiamo ripartire dal risultato di 5 anni fa, ma oggi dobbiamo ripartire da zero. Noi vogliamo cominciare da quello che abbiamo fatto in questi 5 anni a partire dall’opposizione in consiglio comunale. Ci siamo occupati molto della Casa di riposo: non ha senso quello che è successo nel cda di questa istituzione e tutto è stato causato dal mancato interesse dell’amministrazione nel cercare di risolvere la situazione finanziaria”.

Poi Altini tuona e aggiunge: “Non possiamo dimenticare cosa è accaduto con il projet financing. Il Consorzio Etruria è in amministrazione controllata e quindi non ci restituirà mai i 7 milioni euro. Le responsabilità sono chiare e sono del Pd. Questa volta dobbiamo puntare a vincere le Amministrative e governare questo territorio come si deve”.
Poi il candidato del centrodestra unito continua e dice: “Il turismo a San Miniato deve diventare un motore per tutto il territorio. Noi abbiamo un patrimonio culturale e architettonico invidiabile. Abbiamo imprenditori che hanno investito. Giusti la movida e il commercio, ma noi dobbiamo trovare un equilibrio anche con i residenti”.

Uno dei punti che Altini tocca è quello dell’imprenditoria e dei rapporti tra politica e indotti produttivi: “Nel nostro territorio abbiamo tantissime aziende. Noi non possiamo subire l’atteggiamento del Pd nei confronti della aziende, che sono state abbandonate dalla politica dopo la vicenda Keu. Chi fa politica non si deve vergognare ad andare nelle aziende anche nei momenti di difficoltà”.
Poi il candidato affronta il tema del decoro urbano e della rigenerazione: “Non è accettabile che un territorio venga tenuto in queste condizioni. Non è accettabile avere strade sporche, strade rotte, giardini abbandonati nell’incuria – quello dell’associazionismo -. L’associazionismo è un pilastro importante del territorio. Soprattutto le associazioni di volontariato. Noi dobbiamo fare un progetto che coinvolga tutte le associazioni, dallo sport alla cultura al volontariato. Ci sono delle concerie a Ponte a Egola che devono essere recuperate, dobbiamo trovare una soluzione con i privati, una di queste potrebbe essere acquistata dal comune e diventare la casa delle associazioni”.

Le politiche sociali trovano spazio nel programma di Altini che non ha paura, anche se parla per il popolo di matrice liberale, ad affrontare il tema: “Nel nostro territorio c’è una situazione difficile per la disabilità e gli anziani. Bisogna attivare il caregiver. Spesso le persone, per accudire chi è in difficoltà nel contesto familiare sono costrette a lasciare il lavoro. Questa persona un domani rimarrà fuori dal mondo del lavoro. Queste persone vanno aiutate. Noi, tutto questo lo dobbiamo fare senza dimenticare la nostre identità, la nostra storia e la nostra cultura”.

Poi sono seguiti i vari interventi dei rappresentanti dei partiti nazionali che sostengono Altini: Lega, Fratelli d’italia e Forza italia

La campagna elettorale di San Miniato non è solo di Michele Altini ma di tutto il Centrodestra per iniziare a liberare la Toscana dal clientelismo partitico della Sinistra e guardare al 2025, quando prenderemo la Regione”. E’ questo il tenore degli interventi a sostegno della candidatura di Altini a sindaco di San Miniato che le “gerarchie” del Centrodestra hanno usato.

A sostenere Altini e la sua squadra oggi 6 aprile c’erano la sottosegretaria di stato al Ministero degli Affari Esteri Maria Tripodi, la vicesegretaria nazionale di Forza Italia Deborah Bergamini, il segretario regionale e capogruppo al consiglio regionale di Forza Italia Marco Stella, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, il sindaco di Pontremoli e candidato alle elezioni europee per Forza Italia Jacopo Maria Ferri, la sindaco di Santa Maria a Monte Manuela del Grande, il segretario provinciale di Forza Italia Lorenzo Paladini, il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Serena Bulleri e il consigliere regionale e commissario provinciale della Lega Elena Meini.

L’ampia partecipazione di esponenti provinciali, regionali, nazionali e di governo, rappresenta la forte attenzione del centrodestra per il comune di San Miniato e per tutto il Distretto del Cuoio, tanto che Bergamini ha sottolineato, rivolgendosi agli imprenditori: “Se a San Miniato si cambia colore, naturalmente il Governo è più vicino. Lo dico agli amici del Distretto del cuoio. Questo è un governo che non criminalizza le imprese, che non vuole disturbare chi rischia del suo. Se noi riusciamo a essere assieme a livello nazionale, comunali e domani regionale, noi abbiamo fatto la rivoluzione”.

La candidatura di Michele Altini da parte di tutto il centrodestra “rappresenta il segnale inequivocabile della voglia di vittoria contro le fallimentari amministrazioni del centro sinistra e del partito democratico che hanno portato il sindaco Giglioli ad essere sfiduciato dal suo stesso partito, costringendolo alle primarie, unico caso sul territorio per un sindaco uscente. Restano solo due strade da percorrere: lasciare tutto così come è adesso, dando per scontato che sia tutto perfetto oppure rimboccarsi le maniche e lavorare per il territorio portando a San Miniato il vento di cambiamento di cui ha bisogno ovvero un’amministrazione di centro destra”. (ga.mo.)

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