“Gli altri si organizzano, mentre noi siamo sempre qui”: il confronto tra Giglioli e Mastroianni in vista delle Primarie






Partito, progetti, piano strutturale, macchina comunale e turismo alcuni dei temi affrontati
Primarie, partito, progetti. Ma anche piano strutturale, macchina comunale e turismo. Sono alcuni dei temi affrontati ieri sera 7 marzo in occasione del confronto fra i candidati alle primarie del Partito DemocraticoSimone Giglioli e Vincenzo Mastroianni a Ponte a Egola, di fronte a una platea delle grandi occasioni.
Confronto e scontro pacato, mai sopra le righe, in cui l’organizzazione a cura del partito ed il dibattito gestito dall’inizio alla fine dal segretario del Partito Democratico di Pontedera Francesco Papiani non ha permesso il trascendere della discussione sui toni che forse qualcuno si sarebbe potuto aspettare. Al punto che gli unici momenti di attrito sono stati paradossalmente quelli riguardanti il partito, in cui, sul finire della discussione, il pubblico ha potuto fare domande e tutto si è risolto in una sorta di seduta di autocoscienza in cui entrambi i candidati si sono a tratti trovati sul banco degli imputati.
Il diverbio, come avvenuto sin dall’inizio della campagna delle primarie, è avvenuto proprio sul tema della competizione a due che si svolgerà domenica prossima, appuntamento temuto da molti come giro di boa della campagna elettorale in grado di danneggiare tutta la comunità democratica.
“Viste le conseguenze devastanti del confronto fra Gabbanini e Romagnoli nel 2009 – ha detto Mastroianni nella sua presentazione – io mi sono opposto fortemente a questo incontro. Ma Giglioli si è appellato al collegio di garanzia e sono stato costretto a questo confronto, che credo dannoso per l’immagine del nostro partito. Eppure io e Simone apparteniamo alla stessa comunità, che ha l’obiettivo di battere il centrodestra e tornare al governo del comune, non siamo due nemici. Le primarie sono un importante strumento di partecipazione politica che consente ad ogni cittadino di esprimere liberamente il proprio pensiero”.
Sul perché della candidatura, Mastroianni fa leva su uno scontento registrato da segretario del partito neoeletto lo scorso novembre. “La maggior parte dei componenti dell’assemblea ha ritenuto necessario un confronto perché Giglioli non ha il necessario apporto popolare. Per essere chiari, le primarie le ha chieste Simone Giglioli. Il sottoscritto per partecipare alla competizione delle primarie ha dovuto raccogliere le firme nell’assemblea: io ne ho prese 33 su 60. Queste sono le motivazioni della mia candidatura. Quasi un anno fa è stata avviata un’indagine interna per comprendere come il partito aveva valutato questa legislatura. Tale verifica ha chiesto un profondo cambiamento di atteggiamento da parte del sindaco, con una valutazione complessiva negativa”.
“Le primarie non le ho volute io – ha risposto Giglioli –, che sono il sindaco uscente. Si è palesata una candidatura alternativa e si è innescata la macchina delle primarie, come da regolamento. Occasione di partecipazione, certo, ma qualcosa che andava fatto prima, non adesso, a marzo, quando sarebbe invece il tempo delle alleanze, dei programmi, delle liste, dei nomi. Gli altri si organizzano, mentre noi siamo sempre qui”.
SAN MINIATO 2029
Sui progetti e la legislatura a venire si è poi potuto confrontarsi. Di fronte a come i candidati si immaginano la San Miniato del 2029 c’è chi punta sulla continuità, sul “finire il lavoro iniziato” come il sindaco uscente, e chi chiede ma maggiore trasparenza, una maggiore condivisione delle scelte e anche un maggiore protagonismo del partito nel pungolare la macchina comunale a risolvere “troppi problemi aperti”, come Mastroianni.
“San Miniato – ha spiegato il sindaco in carica – ha ricominciato solo da poco a crescere dopo la crisi Covid, in investimenti attratti e anche a livello demografico. Se 5 anni sono pochi per qualsiasi sindaco, perché non danno il tempo materiale per progettare le opere e le riforme, noi in questa legislatura abbiamo avuto 3 anni appena a causa della Pandemia. Il comune che mi immagino fra qualche anno è una comunità che pensi ai più fragili, in un contesto in cui la popolazione italiana invecchia e la crisi morde, non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Una comunità dove crescono i servizi, che investe nello sport, dove sono attivi ben 16 impianti sportivi e dove se ne dovranno aprire altri, come una palestra chiusa ed un nuovo campo sintetico. Dove le scuole vengano mantenute così come oggi nelle varie frazioni, giacché generino ancora una rete di scambi ed un osmosi con le comunità che è insostituibile, e dove i posti nido aumenteranno grazie ai lavori previsti a Ponte a Elsa e non solo. Una San Miniato più sicura e anche sostenibile, da attraversare a piedi e in bici, con una nuova pista ciclabile da San Donato a Corazzano”.
“Prendersi cura di una comunità – dice Mastroianni – significa coltivare anche le relazioni, la partecipazione e mantenere prima di tutto le infrastrutture che già abbiamo, che in questi anni è stato troppo trascurato. Se immagino un futuro per il nostro territorio penso che dovrebbe essere reso maggiormente resiliente in vista dei cambiamenti climatici. Dovremmo lavorare per incentivare e sviluppare maggiormente il turismo, attraverso un’azione amministrativa chiara e forte che sia protagonista, nel 2025, della caccia all’ultimo lotto dei finanziamenti Pnrr, a sostegno della rigenerazione urbana e dell’inclusione sociale soprattutto, della valorizzazione delle frazioni e della partecipazione dei giovani che ad oggi sono totalmente emarginati: penso, per loro, ad un Festival delle Idee in cui possano essere protagonisti. Tutto questo è possibile se gli uffici del comune seguono le indicazioni della giunta, e non il contrario come avvenuto in questi anni. In questi ultimi anni, invece, si è accumulata una montagna di problemi non risolti. Questioni che andavano e dovranno essere prese di petto: il liceo Marconi, la carenza di parcheggi, la viabilità, le fognature e la gestione delle acque in alcune frazioni, penso a San Donato. Serve uno spirito concreto del ‘fare’ che in questi anni è mancato”.
ASSETTO IDROGEOLOGICO, ALLEANZE, MACCHINA COMUNALE
Sulle domande ‘reciproche’ il tema forse più piccante della serata è finalmente emerso: le alleanze. Che a San Miniato, da cinque anni a questa parte vuol dire soprattutto una cosa: la lista Cambiamenti, i cui esponenti erano presenti in sala. Da sempre percepita fra i dem come un pezzo della comunità del centrosinistra, frutto di uno scontento ‘interno’ ai progressisti che negli anni si è fatto ‘esterno’, fino al 22% raccolto nel 2019, la lista civica è oggi impegnata nella costruzione di qualcosa di diverso seppure sempre in salsa civica, la lista Vita Nova che candida Gussetti con il sostegno una serie di cittadini (non di partiti) anche ascrivibili all’area di centrodetra.
“Sarò all’antica, ma credo che le alleanze si facciano sulla base dei programmi – ha detto Giglioli –. Veniamo da un’esperienza positiva di alleanze storiche con due liste, quella dei ‘Riformisti per San Miniato’, di tradizione socialista e di ‘Uniti si può’. Forze entrambe rappresentate il consiglio e che hanno fatto la loro parte. Ci sono poi forze nuove, come Italia Viva, a cui si debba guardare con interesse, ma sempre restando nel perimetro del centrosinistra, cosa che altri in questi giorni non stanno facendo. Questo perché destra e sinistra non sono uguali. Non esistono scelte neutre: come non lo è stato, ad esempio, al momento in cui in comune abbiamo dovuto mettere 400mila euro in più sui servizi a domanda individuale; l’alternativa sarebbe stata scaricare quelle spese maggiori sugli utenti e cittadini, ma noi non l’abbiamo fatto mantenendo intatte, da anni, le tariffe. Quanto a Cambiamenti, credo però che si debba guardare ai loro elettori, quello si, che meritano attenzione e rispetto”. Parole, su Cambiamenti, in parte condivise anche da Mastroianni, che tornando sul tema al momento delle domande dal pubblico, auspica invece un’apertura, tanto ai soggetti già citati, ma anche “alle forze di sinistra radicale e all’elettorato del Movimento 5 Stelle”.
Mastroianni poi, a cui Giglioli chiede in merito alla messa in sicurezza del territorio, richiama il caso di San Donato. “E’ una frazione che da tempo attende riforme importanti di irregimentazione e rialzamento delle acque – dice –. Abbiamo un territorio, a partire da quello collinare, molto fragile. I fatti di novembre ce lo hanno dimostrato: rio Malucco, Pinocchio, Dogaia sono quelli che più vanno tenuti sotto stretta sorveglianza in quanto da sempre causano problemi ingenti. Contro questi fenomeni serve un monitoraggio continuo ed un azione che vada oltre i singoli interventi tampone, penso ad opere di riciglionatura e riforestazione, uno studio sulle opere fatte e quelle da fare, di concordo con i piani regionali e gli enti interessati nella gestione del territorio. Tutte cose che si sono spesso accumulate negli ultimi 15 anni”.
Parole d’ordine come svecchiamento, assunzioni e digitalizzazione sono state poi al centro della risposta di Giglioli alla domanda di Mastroianni sull’efficienza della macchina comunale. “Siamo in una fase di grande ricambio generazionale – ha detto il sindaco –, di concorsi e di mobilità interna. Basti pensare che negli ultimi anni sono 23 le assunzioni fatte dal comune e altre ce ne saranno. Portare a termine le assunzioni è una questione fondamentale ed un impegno. L’edilizia privata è stata potenziata. Passare alla digitalizzazione, penso ad esempio all’archivio urbanistico, farà fare il salto di qualità decisivo alla macchina comunale”.
Di “servizi diseguali sul territorio, fra le frazioni” parla invece Mastroianni quando il sindaco gli chiede conto di cosa farebbe sulle tariffe. “L’aumento delle tariffe – dice – è possibile se e solo se giustificato da un quadro di priorità condiviso”.
KEU, DEL CAMPANA GUAZZESI, PARTECIPAZIONE
Per affrontare la questione Keu, insieme alla vertenza del Del Campana Guazzesi, si è dovuto aspettare le sollecitazioni dal pubblico, che non ha risparmiato critiche a entrambi i presenti: “dite che c’è stato poco confronto fra partito e amministrazione, che il comune ha fatto poco, ma il partito dov’era fino ad ora?” chiede una signora complimentandosi per i marciapiedi realizzati a Corazzano. “Sono stato segretario per pochissimo tempo, da novembre” le risponde Mastroianni. Sul keu, poi, la domanda arriva da un cittadino. “Sull’inchiesta Keu si è formata un’opinione pubblica attenta che voleva un confronto con il partito – dice un militante, dal pubblico –. Ma si è sempre percepito dal partito un fastidio ad affrontare certi temi. Sulla questione del Del Campana Guazzesi, poi, si è visto nascere un movimento dal basso che proponeva una serie di cose, che solo quando sono state prese in considerazione hanno portato ad una soluzione positiva di quella vertenza. I cittadini che vogliono misurarsi sulle questioni sono una risorsa o un problema?”.
“E’ una risorsa, che in questi anni non è stata recepita, se non per parlare del passato o delle emergenze, quando si presentavano – risponde Mastroianni -. Con le elezioni dirette dei sindaci, corpi intermedi e discussione si sono indeboliti, come i partiti. Ci sono troppi soliti politici che portano avanti la cosa pubblica in solitaria”. Sul Keu, poi, Giglioli ha invece ricordato come “si siano fatti passi da gigante, che vanno tenuti nel conto, sul fronte della depurazione dagli anni ’70 in poi” anche se “la questione della depurazione è rilevante e meriterà tutta la nostra attenzione, anche se il territorio sanminiatese non è stato coinvolto dall’inchiesta che ha invece investito Santa Croce”. Sulla casa di riposo, poi, il primo cittadino ha brevemente tratteggiato la vicenda. “Siamo intervenuti con 200mila euro, che sono state decisive per salvare una situazione che riguardava ben 30 case di riposo pubbliche in Toscana – ha detto –. La partecipazione ed il dibattito sono state fondamentali”.
PRIMARIE AL VOTO: ISTRUZIONI PER L’USO
Le primarie si terranno domenica prossima dalle ore 8 alle 20 in una rosa di seggi sparsi per il territorio. Al momento del voto è previsto un contributo minimo di 1 euro da parte di ogni votante ad esclusione degli iscritti al partito. Per votare sono necessarie la carta d’identità per verificare la residenza e la tessera elettorale per stabilire il seggio. Possono votare alle primarie tutti i cittadini residenti nel comune di San Miniato iscritti nelle liste elettorali o, se non residenti, regolarmente iscritti al Partito Democratico in uno dei circoli di San Miniato dal 2023 e iscritti nelle liste elettorali del proprio comune di residenza. I seggi sono: San Miniato (sede PD, via IV Novembre n.21), San Miniato Basso (Casa Culturale), Ponte a Egola (Casa del Popolo), La Scala (circolo Arci), Isola (circolo Arci), La Serra (circolo Arci), Corazzano (circolo Arci), Molino d’Egola (circolo Arci), Ponte a Elsa (circolo Arci), San Donato (sede PD, via Busoni n.11), Balconevisi (Campo sportivo Posarelli, via Buecchio), Stibbio (circolo Arci).