verso le amministrative |
Politica
/

“Basta chiacchiere e ideologie”: la Vita Nova per San Miniato riparte da Gussetti

7 marzo 2024 | 12:25
Share0
“Basta chiacchiere e ideologie”: la Vita Nova per San Miniato riparte da Gussetti

In continuità con il lavoro delle opposizioni in questi anni

Due tralci su sfondo bianco a incorniciare una frase che sa di dantesco: Vita Nova. Ovviamente “per San Miniato”. Il soggetto politico più chiacchierato di questa tornata di elezioni nel comprensorio parte da questo simbolo. Ma anche da un nome e un cognome: Lucio Gussetti, il candidato che tenterà di conquistare lo scranno da sindaco.

“La nostra – dice – non è un’azione solitaria, siamo amici che si spendono per il territorio. I cittadini, per la nostra Carta, sono sovrani. In ciò sta il tema dell’alternanza. La democrazia si protegge in questo modo. Noi siamo in un comune che è un’anomalia assoluta: non c’è alternanza da settant’anni. Più della metà dei cittadini sanminiatesi sono esclusi da sempre dalla gestione della cosa pubblica. Noi ci siamo posti come obiettivo di fermare questo fenomeno per fare in modo che idee nuove e progetti nuovi entrino nella gestione della cosa pubblica.
Questa mancanza di alternanza fa si che in questa città ci sia da tempo uno scontento”.

Classe ’59, nato in Sardegna, una formazione che spazia dalle elementari frequentate sull’isola alle medie e superiori fatte fra Udine e Pordenone fino alla laurea in legge a 22 anni a Trieste, Gussetti vanta una carriera notevole presso la Commissione Europea, dove è stato anche consigliere giuridico di Romano Prodi ed esperto di diritto internazionale, delle sanzioni e dell’aiuto allo sviluppo e delle relazioni fra Ue ed Onu.

Un candidato, residente in centro storico a San Miniato dal 2007, con una formazione eclettica almeno quanto la compagine che lo appoggia: accanto a lui, alla presentazione di questa mattina, gran parte dell’opposizione in consiglio di questi anni, dalla lista Cambiamenti rappresentata da Manola Guazzini, agli attuali consiglieri comunali della Lega Beatrice Calvetti e Roberto Ferraro. Fino ad alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. “Siamo semplici cittadini qui” dicono. Ma è chiaro come questa ‘cosa’ politicamente preparata per mesi si configuri come qualcosa di diverso e trasversale rispetto alle proposte del passato. Perché a San Miniato, ciò che fu della lista Cambiamenti, insieme ad una serie di cittadini sparsi di varia provenienza, tenta il colpaccio con un laboratorio che punta a destrutturare tutto il quadro politico: quello che non è dominato dal Partito Democratico, almeno. “Siamo una lista civica e la destra non ci appoggia” dice a chiare lettere Guazzini. A fare le spese di questo esperimento civico, almeno sul piano delle forme e dei contenitori, sarà con ogni probabilità proprio la destra. O parte di essa, con buona pace delle segreterie provinciali.

“Siamo sempre gli stessi: io, Manola, Roberto, Federico – dice la consigliera della Lega Calvetti –. Il nostro impegno e lavoro di questi anni era rivolto ai cittadini e lo sarà ancora. Non c’è niente di male in un progetto civico, se porta avanti il lavoro di questi anni”. Presente anche il consigliere leghista Federico Gregorini. Un riferimento al territorio se lo lascia scappare anche il coordinatore locale di Fdi Piero Taddeini: “Ci sono le idee, ci sono i partiti nazionali e regionali, ma noi, qui a San Miniato, dobbiamo pensare anche a ciò che il locale ci chiede e propone”. Parole che i più informati delle dinamiche politiche locali sono pronti a giurare che nascondano tensioni non risolte fra alcuni esponenti politici locali e i vertici provinciali. Non tutti i partiti della destra avrebbero visto di buon occhio quanto promosso dagli esponenti locali. Nel pubblico alla presentazione di Gussetti e della lista, anche il coordinatore provinciale di ‘Noi Moderati’ Paolo D’Addario, che tiene subito a precisare: “Io sono qui solo come persona curiosa di ciò che si muove nei nostri comuni”. Ma poi, aggiunge: “E’ un soggetto politico che merita rispetto, a cui guardiamo con interesse. Staremo a vedere”. Grande assente Michele Altini. “Ci sarà una lista di centrodestra” giurano molti dei presenti. Ma nessuno sa dire quali simboli e sostegni avrà.

Ma di ideologie, il candidato a sindaco, non ha proprio voglia di parlare. Forte di un pedigree che non richiama la destra e strizza l’occhio anzi a posizioni che qualcuno definirebbe liberaldemocratiche, a tratti socialdemocratiche, anche tratteggiate su quotidiani nazionali in passato. “Questa mancanza di alternanza – dice – fa si che in questa città ci sia da tempo uno scontento palese. Un cambiamento lo vogliono in tanti. Lo vogliono, ad esempio, i cittadini di San Donato, che sperano che le proprie case non siano allagate ad ogni temporale. Ma lo vogliono anche i cittadini di Ponte a Egola, che non ne possono più delle vecchie concerie che marciscono in centro, ma anzi chiedono una vera Casa della Salute, inaugurata molte volte ma che ancora non c’e. Lo stesso vale per gli studenti del Marconi, che dopo anni e anni sono senza una sede idonea. Rispondere a istanze di questo tipo non è di destra o di sinistra, vuol solo dire affrontare i problemi. A me, che quando hanno proposto di fare il candidato mi sono tremati i polsi, non resta che raccogliere le energie che in questi anni hanno animato le opposizioni. Il lavoro enorme che ci aspetta è in continuità con quello fatto da tutti i consiglieri di minoranza. Lo faremo con altissime professionalità. Una squadra che comprenderà volti molto noti ai sanminiatesi e professionisti meno noti, imprenditrici di successo e funzionari regionali, esperti di bilancio e di numeri così come di procedure amministrative, esperti di gestione del territorio ed ex manager bancari”.

BIOGRAFIA

Nato a Nuoro il 29 marzo 1959, è residente a San Miniato dal 2007. Sposato, padre di due figlie di 24 e 21 anni, Gussetti ha origini friulane e proviene da una famiglia emigrata in Sardegna negli anni ’50. Scuole elementari in Sardegna, medie nella Carnia del Friuli, superiori a Pordenone ed Udine. E’ laureato a Trieste in giurisprudenza con il massimo dei voti, a 22 anni. Il grosso della sua carriera, a partire dal 1988, si è sviluppato però a Bruxelles, dove a seguito di un concorso è approdato alla Commissione Europea.

“La mia carriera nelle istituzioni europee è stata molto variegata – racconta – e mi ha permesso di salire nella gerarchia fino al grado di Direttore e Consigliere Giuridico Principale della Presidenza, dove ho diretto fino a settembre 20223 un team di giuristi esperti in diritto internazionale, delle sanzioni, dell’aiuto allo sviluppo e delle relazioni con l’Onu, della politica estera e della difesa comune. Nella mia carriera ho svolto molti ruoli: avvocato davanti alla Corte di Giustizia Europea, all’Aia, alla Corte Suprema degli Stati Uniti, oltre all’Organizzazione Mondiale del Commercio di Ginevra. Sono inoltre stato responsabile dell’Assemblea delle Regioni e dei comuni dell’Unione e consigliere del presidente della Commissione Romano Prodi”.

Un curriculum dove si snocciolano una serie di nomi e di incontri di primissimo ordine: da Chirac a Putin, da Peres alla Merkel, da Tony Blair a Mario Draghi e poi Monti, Berlusconi, Renzi, Letta e Von Der Leyen. Se gli si chiede come è arrivato a San Miniato ormai 17 anni anni fa, risponde: “All’inizio, a seguito di un precedente matrimonio, perché volevo Firenze vicina, ma cercavo un luogo bello lontano dalla città”. Di qui l’approdo in un appartamento nella centralissima piazza Bonaparte: “Fu amore a prima vista”.

“Apprezzo l’onestà, la trasparenza, il dialogo e l’amicizia. Adoro il mio Paese che ho difeso in mille occasioni durante la mia attività lavorativa. Ne conosco anche i limiti e le difficoltà e sono convinto della necessità di impegnarsi per migliorarlo – continua –. San Miniato è da lungo tempo la mia casa e godo senza mai tediarmi delle sue vedute e dei suoi colori così come apprezzo l’operosità della sua gente e la complessità del suo tessuto sociale. Sono anche cosciente delle sue sofferenze, trascurata com’è in mille aspetti che necessitano un nuovo impegno civico per riportarla al ruolo che le compete nella Toscana centrale, per la sua posizione e per la sua storia”.

In foto Manola Guazzini, Gianluca Dragani, Beatrice Calvetti, Lucio Gussetti, Elisa Sani, Federico Gregorini