Mastroianni a Ponte a Egola “strizza l’occhio” ai conciatori

“Qualsiasi ragionamento che possiamo fare su Ponte a Egola non può che concentrarsi sulla valorizzazione e sul sostegno del comparto produttivo conciario, che da ormai un secolo ha segnato e contraddistinto la storia sociale ed economica del nostro territorio, affermandosi come uno dei principali distretti produttivi a livello regionale, sia per valore economico, ma anche per la sua propensione all’innovazione sia per la qualità del prodotto che per la qualità del processo produttivo, indirizzato sempre più alla tutela ed alla sostenibilità ambientale”. Lo dice Vincenzo Mastroianni, che stasera 27 febbraio alle 21 sarà al circolo Arci di Ponte a Egola per una iniziativa pubblica in vista delle elezioni primarie del Pd di San Miniato per la scelta del candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative.

“La scelta – dice – di puntare sulla concia al vegetale e sull’implementazione ed il miglioramento negli anni, di processi di depurazione e recupero dei reflui conciari sempre all’avanguardia, hanno con gli anni consentito e garantito la continuità produttiva e una sostanziale salvaguardia dell’ambiente e della salubrità dei luoghi di lavoro. Non a caso, il comparto conciario di Ponte a Egola, pur comunque interessato dalla questione keu, ne è rimasto fondamentalmente estraneo proprio grazie all’organizzazione, al funzionamento e alla qualità dei risultati ambientali del sistema di depurazione del consorzio Cuiodepur.

Con le amministrazioni passate, Ponte a Egola ha intrapreso un importante percorso di riqualificazione urbanistica che ha visto il trasferimento fuori dal centro abitato delle attività conciarie con progetti all’avanguardia come la creazione della prima Apea della regione, e di rigenerazione urbana con i primi recuperi del vecchio patrimonio edilizio produttivo a fini residenziali, commerciali e servizi.
Questo percorso, in questi anni, si è però fortemente rallentato, se non arrestato. Tanto da lasciar emergere soprattutto le situazioni più critiche, come la situazione di una parte della rete fognaria industriale, lo stallo del programma Apea, la necessità di riprogrammare la riqualificazione del tessuto urbano alla luce dei piani di rigenerazione abitativa del Pnrr.

Il principale obiettivo che abbiamo adesso è quello di colmare le principali lacune dell’azione dell’amministrazione comunale. Lacune rappresentate in primis da un programma non sufficientemente realizzato, ma soprattutto dalla frattura avvenuta tra i cittadini e gli uffici comunali. Riattivando quelle forme di contatto e di confronto necessari a mantenere una connessione tra amministrazione, cittadini e categorie economiche e sociali. Ritengo, affinché l’azione dell’amministrazione sia davvero efficace in futuro, che sia necessario che settori come l’Urbanistica e i Lavori Pubblici siano sotto la responsabilità ciascuno di uno specifico assessore e dirigente.

L’amministrazione dovrà tornare a svolgere il suo ruolo centrale negli organismi di controllo ed indirizzo nelle società partecipate, di riprendere la guida e l’indirizzo delle politiche ambientali con la responsabilità della gestione e messa in sicurezza delle discariche presenti (ex GIS), con un loro recupero e destinazione all’autoproduzione di energia rinnovabile da condividere sul territorio con strumenti e progetti di Comunità Energetica. Il primo punto del nostro programma è quello di un’azione amministrativa più vicina ai bisogni dei cittadini, fondata sulla qualità dell’ambiente, dei servizi e delle relazioni umane nei territori di frazione”.

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