“Si cerca di ostentare una sicurezza nel proprio operato che di fatto non c’è”

Ramello, Testai e Pilastri commentano la bocciatura della commissione su viale Colombo
“Evidentemente si cerca di ostentare una sicurezza nel proprio operato che di fatto non c’è. Provocando, inconsapevolmente, ulteriori dubbi e curiosità nei cittadini”. La leggono così, i consiglieri comunali di Forza ItaliaSabrina Ramello e Simone Testai e quello del gruppo misto Leonardo Pilastri la scelta della maggioranza e dei 5 stelle di “bocciare la richiesta di una commissione di indagine per la pista ciclabile di viale Colombo a Fucecchio”.
“Mercoledì scorso – spiegano -, in consiglio comunale abbiamo avuto la prova definitiva che siamo di fronte a un sistema di gestione della cosa pubblica a Fucecchio che ha letteralmente il terrore di applicare il concetto di trasparenza amministrativa alle sue azioni. La vicenda della pista ciclopedonale di viale Colombo a Fucecchio si trascina da anni: scopo della mozione era costruire, in modo bipartisan, un impianto informativo dettagliato e completo sulla fase di progettazione, sugli aspetti economici e sulle procedure di collaudo di un’opera che ha preso il via nel 2021 e che non si sa quando vedrà la luce.
Nel frattempo, centinaia di migliaia di euro (sicuramente, più di 800mila) sono già stati impegnati, la gente usa una infrastruttura non ancora collaudata (con conseguenti rischi per la sicurezza) ed altri alberi storici ad alto fusto verranno immotivatamente abbattuti.
Tanta gente a Fucecchio si sta ponendo numerosi interrogativi, che, pertanto, abbiamo tradotto in una richiesta di una Commissione di indagine consiliare, prevista in questi casi dalla Legge e dal Regolamento, allo scopo di avere, in modo sereno e bipartisan, un quadro di situazione completo e informato.
Invece, niente: la Sinistra al governo di Fucecchio ha dimostrato, durante il dibattito, di essere totalmente chiusa a consentire un minimo livello di partecipazione dei cittadini alla realizzazione di opere così importanti. Affermazioni sconclusionate, giustificazioni campate in aria, argomentazioni sconcertanti hanno preceduto un voto che sa tanto di ‘palazzo impenetrabile’ contro il quale si è scontrato un tentativo che non era giustizialista, ma legato esclusivamente al perseguimento degli obiettivi auspicabili di trasparenza amministrativa, nell’esclusivo interesse dei cittadini. Il tutto con la clamorosa assenza in aula (ed è già la seconda consecutiva) della vicesindaco Donnini, designata candidata Pd alle prossime elezioni amministrative, che, evidentemente, si sottrae ormai in modo sistematico al confronto politico sui temi più importanti per la cittadinanza fucecchiese, che impatteranno, soprattutto economicamente, sull’Amministrazione che si insedierà a giugno.
Non basta una faccia sorridente su delle locandine per convincere i fucecchiesi che i numerosi e gravi problemi che la Sinistra ha creato e sta continuando a creare possano essere risolti magicamente dall’oggi al domani. Venga in Aula, la prossima volta, la invitiamo ufficialmente. Perché, in democrazia, la buona politica si fa nelle aule consiliari, confrontandosi con chi non la pensa come lei, non in luoghi ‘protetti’ alla presenza solo che le dà ragione a prescindere. Una replica merita, infine, quanto affermato dal Sindaco Spinelli: chi sa di aver operato in maniera pienamente corretta e trasparente non si sottrae da un organo che la Legge qualifica come ‘garanzia delle minoranze’ come la commissione di indagine richiesta (ah, a proposito, non ‘di inchiesta’, come più volte affermato dal Sindaco…) , né, tantomeno si difende da accuse che nessuno ha mosso”.