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Politica, acque agitate all’ombra della Rocca in vista delle elezioni: Pd con la tentazione primarie, per le opposizioni ipotesi candidato unico

17 gennaio 2024 | 18:50
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Politica, acque agitate all’ombra della Rocca in vista delle elezioni: Pd con la tentazione primarie, per le opposizioni ipotesi candidato unico

Le fibrillazioni nel centrosinistra rese evidenti dalle dimissioni dell’assessora Fattori. Centrodestra e CambiaMenti tentati dal colpaccio

Acque sempre più agitate nella politica all’ombra della Rocca, dove puntualissime col nuovo anno sono arrivate le prime schermaglie della campagna elettorale. Da migliore tradizione sanminiatese però il contesto più vivace non è quello fra i fronti, ma in casa, ed in particolare nel Partito Democratico, reduce alcuni mesi fa dall’abbandono di una segretaria e adesso alle prese con la “bega” delle dimissioni di un’assessora.

L’addio, pochi giorni fa, della responsabile delle deleghe all’ambiente e ai lavori pubblici Marzia Fattori sarebbe per i più informati legata ad un clima sempre più difficile in vista del necessario rinnovo della maggioranza per le prossime elezioni amministrative. Quel “clima non sereno” al quale l’ormai ex assessora ha fatto riferimento nelle poche parole consegnate ai social al momento delle dimissioni, sarebbe lo stesso alla base di alcune defezioni all’interno del partito, dove secondo i più informati molti potrebbero non tentare nemmeno la rielezione a fianco del sindaco uscente, accusato da una parte del partito di “immobilismo” in un contesto di segreterie che in questi mesi si sarebbero fatte sempre più incandescenti.

Ipotesi primarie

C’è però qualcosa di più. Da settimane, infatti, la voce di un passaggio “di verifica” non indolore per il primo cittadino si è fatta sempre più insistente, al punto che sulle prossime elezioni a San Miniato aleggerebbe anche lo spettro delle primarie di partito. Nessuno al momento conferma niente sul nome, anche se a lanciare il guanto di sfida sarebbe stato il nuovo segretario comunale del partito Vincenzo Mastroianni, chiuso per adesso nel silenzio più totale: nessuna conferma, nessuna smentita, ma per ora solo un’uscita in cui prende le distanze dall’ormai ex assessora.

Mastroianni: “Mai avallato le dimissioni di Fattori”

Addio alla giunta che proprio oggi è stato “salutato” metaforicamente dalla maggioranza con l’ingresso di due nuovi assessori 

Lavori pubblici a Marco Greco, ambiente e turismo a Letizia Martinelli: ecco i due nuovi assessori di San Miniato

Il primo cittadino, dal canto suo, non fa nomi. Anche se interpellato sulla possibilità di fare le primarie per scegliere il prossimo candidato del centrosinistra si limita a poche frasi. “Quella delle primarie è una voce che circola. Per adesso niente di più – dice raggiunto al telefono alcuni giorni fa, senza comunque azzardare nomi. – Se qualcuno le chiederà, il partito affronterà la cosa come sempre nel rispetto dei tempi e dei regolamenti”. In questi casi, infatti, i protagonisti di un eventuale passaggio di primarie devono raccogliere un certo numero di firme fra gli iscritti, secondo un regolamento molto preciso e tempi abbastanza rigidi.

Le mosse delle altre forze politiche

Non dormirebbero notti tranquille neppure sull’altro fronte, quello del centrodestra e del mondo “civico”, che a San Miniato vede nella lista Cambiamenti un’assoluta protagonista (22% nel 2019).

Il centrodestra, che in questi anni ha visto protagonisti Lega e Forza Italia in consiglio comunale, deve affrontare lo scoglio dell’insorgere anche nella città della Rocca del fenomeno Fratelli d’Italia, che rispetto a cinque anni fa in città si è organizzato e legittimamente punta a ristrutturare gli equilibri della futura coalizione. Come in altri comuni del Cuoio, il tasto dolente sarebbe il personale politico, merce assai rara per la destra in Toscana. San Miniato però potrebbe rappresentare anche per altri motivi uno dei laboratori più audaci delle prossime elezioni.

Dopo cinque anni di ottimi rapporti, le opposizioni secondo alcuni sarebbero pronte a fare il salto di qualità verso la proposta di un’alternativa unica o quasi, che vada oltre gli steccati ideologici, al fine di tentare di dare la spallata ad un centrosinistra comunque in difficoltà. Un candidato unico (o candidata) per tutto il fronte delle opposizioni sarebbe sicuramente un’operazione molti difficile da giustificare ideologicamente, ma non sarebbe più un tabù in vista del probabilissimo ballottaggio.