Lambertucci lascia la politica: “Non correrò alle amministrative”

Il consigliere: “Porterò a termine il mandato ma non potrò più prendere parte attiva”
Alessandro Lambertucci lascia la politica. Il consigliere comunale ed ex candidato sindaco di Santa Croce sull’Arno lo ha annunciando con una lettera aperta ai cittadini, spiegando le sue ragioni. Resterà in Consiglio fino a fine mandato ma non parteciperà alle prossime elezioni amministrative.
“Cari concittadini – si legge nel documento -, purtroppo devo comunicarvi la mia decisione di lasciare per il prossimo futuro la politica attiva perché, per circostanze sopravvenute, nei prossimi anni dovrò occuparmi sempre più della salute dei miei familiari. Ho deciso, quindi, di non prendere parte alle prossime elezioni amministrative del 2024 anche se questo mi spiace molto. Cinque anni fa le condizioni per il mio impegno civico erano ottimali ma in così poco tempo la situazione familiare di salute è mutata repentinamente e io devo far fronte anche ai miei futuri impegni parentali. Non riuscirei a sostenere l’impegno che richiede occuparsi di un paese complicato come il nostro”.
“Porterò certamente a termine il mio mandato fino alla fine – spiega – senza fare sconti a nessuno facendo fede agli impegni presi ma dovrò lasciare già da ora che siano altri ad occuparsi dei valori del centrodestra nella prossima consiliatura. Spero vivamente che chi verrà dopo di me sia in grado di fare meglio. Non abbandonerò mai l’amore per la politica che ho sempre coltivato e che mi sorge spontaneo ma lo riserverò a momenti personali più sereni per i quali non escludo a priori un mio futuro ritorno attivo. A chi vorrà e sarà disposto ad apprezzarli regalerò consigli e proposte per il bene senza colore di Santa Croce e Staffoli e dei miei concittadini come ho sempre fatto fino ad oggi. Della mia esperienza non recrimino nulla e spero di esser stato all’altezza del voto che a suo tempo voi cittadini mi avete consegnato. Se qualcosa è mancato nel mio agire politico chiedo umilmente scusa a tutti. Ringrazio chi mi è stato vicino e mi ha manifestato apertamente la sua stima così come quelli che mi hanno evitato ed osteggiato dandomi ancora più determinazione nel mio agire”.
“Con il passare del tempo – prosegue – ho avuto la sensazione che anche i miei avversari politici abbiano potuto apprezzare il mio pormi nell’esclusivo interesse del mio paese senza contrapposizioni ideologiche preconcette o colori di scuderia politica. Se così non fosse, amo pensarlo lo stesso. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato l’opportunità di fare questo percorso siano essi responsabili a vari livelli dei partiti di coalizione, impiegati comunali, colleghi di minoranza e maggioranza, la stampa e cittadini elettori perché mi hanno regalato la possibilità di toccare con mano l’esercizio concreto della democrazia. Terrò impressi nel mio cuore e nella mia mente ogni prezioso momento di questi 5 anni passati insieme, i sorrisi, gli apprezzamenti, le carinerie e le belle parole della gente mentre ho già dimenticato da tempo le cattiverie e le maldicenze di qualcuno sul mio conto perché il ricordo di esse non farebbe alcun male a chi le ha pronunciate ma solo a me. Mi auguro che i 3.050 consensi ricevuti quale candidato sindaco alle scorse elezioni possa rappresentare un tesoretto da cui ripartire per chi verrà dopo di me a sostenere la causa del centrodestra e il mio auspicio accalorato è quello che si faccia politica senza rispondere a diktat di partito o a lobby di potere ma dando ascolto ai cittadini di Santa Croce, l’unico vero padrone che abbiamo. Lascio in eredità a Santa Croce tre auspici: che possa prosperare serena; che vi sia un grande progetto di risanamento urbanistico- economico-politico e culturale; che si sviluppi più amor proprio per il grande potenziale che siamo in grado di esprimere noi santacrocesi. Dobbiamo ritornare a coltivare umanità e relazioni sociali che sono fondamentali per crescere e vivere in una società migliore e più giusta e utilizzare la cultura quale strumento per condividere valori e solidarietà. Santa Croce sull’Arno se vuole può risollevarsi, basta che i cittadini inizino a credere in lei. Santa Croce c’è la farà, viva Santa Croce”.