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La Ciclopista dell’Arno “corre tra capannoni e automobili”

21 settembre 2023 | 20:58
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La Ciclopista dell’Arno “corre tra capannoni e automobili”

Per la Lega: “Un bluff che è costato oltre un milione di euro alle casse pubbliche regionali, senza contare i costi che ci vorranno per la manutenzione”

“La ciclopista dell’Arno, ambizioso e costoso progetto della Regione Toscana varato 9 anni fa che dovrebbe collegare il Casentino con Marina di Pisa, nel tratto che riguarda il comprensorio del cuoio è alle battute finali. I risultati però, di questo discutibile mega progetto, pare che non siano così eccellenti, almeno nel tratto che riguarda San Miniato e Montopoli Valdarno”.

E’ il parere della Lega di San Miniato che spiega come “Nel territorio che riguarda i due comuni, la ciclabile – il cui costo con riferimento a questo tratto è stato di ben 1,3 milioni di euro – è solo teoricamente una via di comunicazione che costeggia il fiume Arno. In realtà coloro che in futuro avranno voglia di percorrerla, il fiume lo vedranno molto poco, ma di contro vedranno bucolici paesaggi caratterizzati da fabbriche, capannoni e abitazioni e avranno anche la soddisfazione di percorrerla in compagnia di auto e camion, essendo molti tratti della cosiddetta ciclopista dell’Arno semplicemente una piccola parte di ordinarie strade asfaltate preesistenti.

In sostanza un bluff che è costato oltre un milione di euro alle casse pubbliche regionali, senza contare i costi che ci vorranno per la manutenzione dei tratti sterrati che attraversano la campagna. Sin da subito era chiaro che il progetto presentava grosse problematiche perché la lunga asta dell’Arno che va dalla foce alla sorgente attraversa un territorio fortemente antropizzato con le caratteristiche più varie, ma nonostante questo si è voluto andare avanti comunque. Forse sarebbe stato molto più utile dare priorità ad altre necessità come l’adeguamento sismico delle scuole e aiuti alle case di riposo per le quali invece le risorse sono sempre centellinate.

Per San Miniato comunque cambierà poco. Insieme agli inutili tronconi di piste ciclabili già realizzati – ultimo quello di via Pestalozzi – si aggiungerà un ulteriore inutile tragitto che porterà a spasso i cittadini – presumiamo pochi – in ameni luoghi ricchi di capannoni e automobili”.