“Una Commissione d’inchiesta sulla Ciclabile di viale Colombo”

La chiederà il consigliere Pilastri. Quei lavori sono “una vera e propria azione violenta”
“La pista ciclabile di viale Colombo a Fucecchio è destinata a diventare uno dei massimi esempi dell’inefficacia, dell’inefficienza, dello scarso senso di rispetto ambientale e del pressappochismo manageriale dell’amministrazione comunale di Fucecchio”. Per il consigliere comunale del gruppo misto Leonardo Pilastri infatti, “Siamo di fronte a un vero e proprio disastro, sotto tutti i punti di vista”.
“Il 4 aprile – racconta – presentai una interpellanza scritta al Sindaco, con cui chiedevo precise informazioni riguardanti quell’imbarazzante opera che qualcuno continua a chiamare ‘pista ciclabile’ di viale Colombo, realizzata nel 2021 ma che è stata oggetto di un nuovo pesante intervento solo dopo pochi mesi, misterioso nelle cause ed invasivo per l’ambiente. L’interpellanza conteneva 7 domande ‘secche’. La risposta del Sindaco arrivò il primo agosto, quasi quattro mesi dopo, abbondantemente oltre i trenta giorni che la Legge impone come termine”.
Tra le questioni c’era quella di sapere il motivo per cui si era rimessa mano a un’opera appena terminata. “E’ stato risposto – spiega Pilastri – che si trattava di un adeguamento ‘alle norme sulle piste ciclo pedonali’ senza aggiungere altro. Quindi, conseguentemente ed evidentemente, si è intervenuti sul primo progetto del 2021 perché questo era ‘fuori norma’. Si era chiesto, inoltre, quanto fosse costata l’opera finora e se si prevedesse di spendere altri soldi. Risposta: al primo agosto, erano stati spesi 460mila euro (più di 800 milioni delle vecchie lire…), ma non si sa quanti soldi pubblici serviranno ancora, visto che il vero totale si saprà solo ‘dopo l’esecuzione dei tratti a carico dei privati attuatori dei piani attuativi’.
Si era domandato, poi, perché non si fosse pensato di prendere una intera corsia di marcia della strada per fare la pista ciclabile invece di prenderne mezza ed interessare la banchina, abbattendo alberi centenari. E’ stato risposto che le normative di sicurezza stradale non avrebbero consentito tale approccio, senza dare alcun riferimento. Da un’analisi approfondita effettuata successivamente, non sono emerse norme che avrebbero impedito tale opzione.
Si era chiesto, ancora, se l’opera del 2021 su cui si era nuovamente intervenuti fosse stata collaudata. La risposta è stata negativa, riportando che sarebbe stato redatto un Certificato di Regolare Esecuzione ‘unico’ del progetto originario insieme a quello ‘di revisione’ (che, conseguentemente, è intervenuto a modificare una situazione ancora non collaudata…), facendo intravedere un’applicazione un po’ strana e personale della normativa sui lavori pubblici. Infine, sono state fatte due domande sul taglio di ulteriori alberi di alto fusto in via Colombo. E’ stato risposto di no, anche se è stato evidenziato che l’allargamento della pista continuerà ad avvenire interessando la banchina, dove, guarda caso, ci sono gli alberi. Si è curiosi di vedere come faranno.
Siamo di fronte ad una vera e propria azione violenta. Violenta contro la natura, in quanto si sono già tagliati e si continueranno presumibilmente a tagliare alberi ad alto fusto, quando ci sarebbero state altre linee progettuali alternative da perseguire, molto più economiche e rispettose per l’ambiente. Violenta contro le finanze del Comune, in quanto si sono impiegate somme allucinanti per realizzare un’opera non solo dalla dubbia utilità e priorità, ma, soprattutto, caratterizzata da evidenti vizi ed intervenendo su un’altra opera ancora non collaudata. Il tutto farcito da un’atmosfera di reticenza, di pressappochismo e di disattenzione nel fornire le risposte ad un rappresentante dei cittadini di Fucecchio, con affermazioni non accurate e senza riferimenti normativi.
E’ bene che i cittadini inizino ad aprire veramente gli occhi sui gravi errori compiuti dell’amministrazione comunale, di cui la pista ciclopedonale di viale Colombo è solo uno degli esempi, sicuramente uno dei più costosi. Non si può far finta di niente e non si può continuare a non far niente. Ho in preparazione alcuni atti riguardanti questo argomento, fra cui una richiesta in Consiglio di una Commissione di Inchiesta sull’argomento, così come prevede il regolamento”.
Cons. Leonardo Pilastri – Gruppo Misto