L'intervento |
Politica
/

Rifondazione Comunista: “Un altro morto a S. Croce, la strage da lavoro non si ferma”

14 agosto 2023 | 10:38
Share0
Rifondazione Comunista: “Un altro morto a S. Croce, la strage da lavoro non si ferma”

Il partito di Pisa interviene dopo l’ultimo incidente mortale

Incidente sul lavoro a Santa Croce sull’Arno, l’ennesimo che avviene in Toscana: il partito della Rifondazione Comunista di Pisa non esita a definirla una “strage”.

“A Santa Croce sull’Arno – si legge in una nota – si è consumato l’ennesimo gravissimo incidente sul lavoro che ha provocato un morto, ma avrebbe potuto avere un bilancio ancora più pesante con una seconda vittima. Alla famiglia di Alberto Fontanelli la nostra piena solidarietà e un commosso abbraccio non rassegnato; a Manuele Tuliani l’augurio di pronta guarigione. Siamo ancora a piangere vittime sul lavoro: gli accertamenti tecnici diranno se si è trattato di incuria, assenza di dispositivi sicurezza o mancanza di protezione, ma qualunque sia il responso non si può più parlare di incidenti sul lavoro come se fossero eventi eccezionali, rari o sporadici. La realtà è che l’insicurezza, i pericoli e conseguentemente i rischi sui posti di lavoro sono diventati strutturali delle attività lavorative, sono parte integrante dell’occupazione precarizzata e destrutturata”.

“Alberto e Manuele rappresentano l’esempio di come l’abbassamento delle tutele per i lavoratori in generale colpisce anche chi è esperto, sicuramente non improvvisato, per certi versi garantito. Ma non abbastanza – prosegue la nota -. Il linguaggio emergenziale, anche con toni militaristici, ha invaso la comunicazione da anni, ma per il mondo del lavoro di continua a parlare di incidenti: la realtà è che i numeri dei decessi sono quelli di una guerra di classe contro lavoratori e lavoratrici provocata dalle politiche trentennali di distruzione delle tutele per il
lavoro, portate avanti da destre e centro(sinistra). Non bastano le lacrime di coccodrillo dei politici che governano la Regione (Giani, Nardini, Mazzeo) o dell’opposizione (Meini) e non servono ad affrontare né tantomeno a risolvere la strage da lavoro. L’istituzione del reato di omicidio sul lavoro, su cui stiamo raccogliendo le firme per presentare una legge di iniziativa popolare, è il primo passo necessario per iniziare a combattere chi, in nome del profitto o di una feroce competitività e produttività, non si fa scrupoli di ignorare o allentare i controlli e diviene così responsabili di questa strage infinita”.