Tari, scelta “Una strada sicura che impattasse il meno possibile”

“Le proposte della lista Viviamo già io personalmente le feci ai tempi della passata amministrazione ma che mi furono aspramente rifiutate”
“Abbiamo avuto il compito di coniugare la sostenibilità economica dell’intero comune di Santa Maria a Monte da un lato e, dall’altro, un aumento delle tariffe previsto dal piano economico finanziario che abbiamo con Geofor. Di fronte a una tariffa che, a seguito del nuovo calcolo Arera, dipende in minima parte dalla volontà delle amministrazioni comunali, abbiamo optato per una strada sicura che impattasse il meno possibile sulla nostra cittadinanza”. Lo dice Manuela Del Grande, sindaco di Santa Maria a Monte, rispondendo alle consigliere comunali di Viviamo Santa Maria a Monte sulla Tari.
“Accuse faziose” le definisce. “Quello che questa Amministrazione ha fatto è stato un lavoro di profonda analisi”. Aggiunge poi l’assessore a Bilancio, Finanze, Tributi, Partecipate, Politiche per l’ambiente, Tutela e igiene del territorio Laura Falorni: “L’aumento del 5% di cui parliamo, infatti, verrà applicato in modo omogeneo, coinvolgendo proporzionalmente sia le utenze domestiche che quelle non domestiche. Questa omogeneità eviterà che ci siano fasce di popolazione colpite da eccessivi aumenti, in un Comune come il nostro che, comunque, mantiene una delle tariffe più basse a confronto con gli altri. Si tratta di uno sforzo collettivo che come comunità santamariammontese ci troviamo a dover sostenere di fronte a fattori che in minima parte, come viene illustrato dal nostro Sindaco, dipendono dalla nostra volontà”.
“A chi ci accusa e scredita il nostro lavoro, alle consigliere Maccanti e Parrella – continua Del Grande -, rispondiamo che questa Amministrazione al rischio e alle congetture preferisce la stabilità e la sicurezza. Nella nostra riflessione avevamo vagliato anche lo strumento del baratto amministrativo, arrivando a scartarlo. Questo dopo aver compreso che non avrebbe in alcun modo assicurato una reale e sicura stabilità economica. Senza certezza rispetto a quali entrate ne potessero derivare, addirittura con il rischio che ne derivassero perdite economiche, abbiamo ritenuto più opportuno e responsabile, di fronte a tutta la popolazione del Comune di Santa Maria a Monte, optare per una scelta non facile, ma sicura”.
Il capogruppo Johann Bontà ricorda poi che anche la precedente amministrazione, di cui facevano parte Parrella e Maccanti, si trovò costretta ad aumentare la tariffa nell’ordine del 3-5%. “Le intenzioni dell’allora Sindaco erano quelle di proseguire in questa direzione: fu proprio Parrella a suggerire di lasciar passare il periodo di campagna elettorale per poi attuare un ulteriore rialzo delle tariffe”. Le proposte portate dalla lista Viviamo Santa Maria a Monte “Sono proposte che già io personalmente feci ai tempi della passata amministrazione ma che mi furono aspramente rifiutate. A partire da quella di sfruttare chi percepisce reddito di cittadinanza, così come quella di esonerare dagli aumenti le famiglie con nuovi nati. Ai tempi infatti, come Fratelli d’Italia chiesi di attuare il bonus Bebè, ma anche quello fu messo da parte. Tutto per una motivazione economica: non c’erano i fondi.
Ma se questi fondi non c’erano allora, dove dovrebbero essere adesso? A quale settore del bilancio vorrebbero andare a togliere ossigeno? Queste proposte non sono che un fazioso tentativo di campagna elettorale… Vorrei però ricordare che le prossime elezioni comunali saranno nel 2028″.