“Il percorso di ripubblicizzazione è a rischio”, Una città in comune vuole incontrare presidente e Rsu di Acque

La richiesta depositata in quarta Commissione consiliare permanente
Un’audizione urgente del presidente di AcqueGiuseppe Sardu, in quarta Commissione consiliare permanente e poi un incontro con la Rsu di Acque. Sono i 2 argomenti che Una città in comune Pisa ha depositato in commissione in continuità col lavoro fatto nelle scorse due consiliature proseguendo un percorso di vigilanza e proposta sulla gestione dei servizi pubblici e di quello idrico più nello specifico.
Infatti “dopo aver appreso della recente sentenza che ha dato ragione ad Alia (holding multiutility toscana che vuole quotarsi in borsa) sull’acquisizione delle quote di Acque detenute dalla ex Publiservizi, confluita proprio in Alia, il percorso di ripubblicizzazione dell’azienda che gestisce il servizio idrico a Pisa e provincia e in altri comuni della nostra zona, è fortemente a rischio. In pratica ci troveremo a breve con il socio pubblico (i comuni) in minoranza e con l’eventualità che si facciano passare degli atti per spingere Acque nella multiutility e quindi verso la quotazione in borsa.
Il folle percorso che porterà l’acqua, un bene fondamentale per la vita umana, ad essere alla mercè della speculazione è iniziato subito dopo il referendum del 2011 che sanciva la gestione pubblica dell’acqua. Il Partito Democrartico con Enrico Rossi (ex presidente della Regione Toscana) prima e Monia Monni (assessore regionale all’ambiente) poi, hanno sempre sostenuto il progetto di accorpamento dei servizi pubblici locali con l’obiettivo di rendere la società di gestione competitiva con le grandi multiutility del nord. Anche se a maggioranza pubblica, la multiutility sarà una società di diritto privato atta a generare profitti e costi maggiori per gli utenti, come testimoniato da vent’anni di gestione pubblico privata che non ha saputo migliorare la qualità del servizio proporzionalmente agli introiti ottenuti.
La responsabilità dell’attuale situazione è tutta del Partito Democratico, che dopo essere salito sul carro dei vincitori nel 2011, ha fatto di tutto per contrastare l’attuazione del referendum fino all’attuale progetto guidato da diversi sindaci dello stesso partito. Oggi su questo percorso manca qualsiasi trasparenza e partecipazione, per questo abbiamo richiesto questi argomenti in commissione per avere tutte le informazioni e capire le prospettive possibili per il futuro di Acqua e della gestione del nostro servizio idrico”.