Un parco giochi per i bambini del Donbass, “La nostra risposta alla guerra scatenata dalla Nato”

I circoli Arci Pannocchia di Ponte a Egola e 5 Case di Santa Maria a Monte tra i primi ad aderire
Le prime adesioni all’appello lanciato dal circolo Arci Balalaika di Pisa sono arrivate dal circolo Pannocchia di Ponte a Egola, circolo Arci Brozzi di Firenze, associazione culturale Tempi Postmoderni di Firenze, Casa del Popolo di Fibbiana (Empoli), circolo Arci 5 Case di Santa Maria a Monte, Comitato No Camp Darby, Federazione della Gioventù Comunista, Partito Comunista.
Ogni realtà organizzerà un evento per trovare i fondi necessari alla ricostruzione di un parco giochi per bambini ad Alcevsk, città del Donbass duramente colpita dai bombardamenti. “Vogliamo richiamare l’attenzione della comunità locale – spiegano gli organizzatori – sui civili del Donbass sottoposti, da 9 anni, ad infiniti bombardamenti da parte delle forze armate ucraine e delle formazioni paramilitari neonaziste dell’Ucraina. In otto anni decine di migliaia di civili hanno sofferto, migliaia di famiglie sono rimaste senza casa, sono decine di migliaia i morti di fronte all’ignavia delle autorità internazionali (come avviene per i palestinesi). Oltre un milione sono i profughi ucraini russofoni che si sono messi in salvo in Russia. Ogni giorno decine di razzi arrivano sulle città delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. I bambini e le bambine del Donbass convivono con la guerra, molte scuole sono state rase al suolo, lo stesso dicasi per palestre, ospedali, aree verdi attrezzate”.
L’iniziativa viene lanciata, dal basso, da un gruppo di circoli, associazioni, organizzazioni politiche, “per una grande iniziativa di solidarietà verso i popoli colpiti dalla guerra e ha anche lo scopo di raccontare, fuori dai filtri della propaganda, le radici di questa guerra, la sua pericolosità anche per il popolo italiano”. Perché “Dopo il colpo di stato del 2014, le popolazioni russofone del Donbass hanno proclamato l’indipendenza dall’Ucraina, dando vita a comitati di quartiere e modelli organizzativi che ricordano quelli originari del movimento sindacale e comunista, strutture orizzontali e democratiche.
Mentre i governi Europei inviano armi all’Ucraina per colpire direttamente il territorio russo, mentre nei Paesi occidentali si aumentano le spese militari per portarle rapidamente oltre il 2% del Pil nazionale, noi vogliamo costruire un’iniziativa di solidarietà concreta verso le popolazioni del Donbass con una raccolta di fondi destinata alla costruzione di un parco giochi. La nostra risposta alla guerra scatenata dalla Nato è quella di restituire spazi giochi ai bambini e alle bambine per consentire loro di recuperare, con il gioco, una piccola parte della serenità perduta sotto i bombardamenti Nato e ucraini”.