Mozione M5S stigmatizza il raduno fascista di Predappio, il centrodestra abbandona l’aula

La consigliera Morelli: “Grave che si neghino la sopravvivenza di nostalgie del Ventennio”. D’accordo Pd e Orgoglio Fucecchiese
Nella seduta consiliare nel Comune di Fucecchio dello scorso 30 maggio è stata trattata la mozione su Predappio, presentata mesi fa dalla consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Fabrizia Morelli quando lo scorso ottobre dei nostalgici fascisti si riunirono nella città di Predappio (luogo dove è nato e dove è sepolto Benito Mussolini) sfilando per commemorare il centesimo anniversario della marcia su Roma. Un corteo di numerose persone che vestite con la camicia nera, sfilavano a testa alta cantando “faccetta nera”, ripetendo il saluto romano ed ostentando simboli fascisti.
“Il nostro ordinamento giuridico – ricorda Morelli – prevede la condanna dell’apologia fascista grazie all’articolo 4 della legge 645 del giugno 1952 che recita: Chiunque, fuori del caso preveduto dall’articolo 1, pubblicamente esalta esponenti, principii, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a lire 500mila. La pena è aumentata se il fatto è commesso col mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione o di propaganda. La condanna importa la privazione dei diritti indicati nell’articolo 28, comma secondo, numero 1, del Codice penale per un periodo di cinque anni. Tuttavia, non è sufficiente tale normativa in un paese dove ancora il fascismo vive: a dimostrarlo non è solo il caso di Predappio, ma lo ricorda anche l’aggressione da parte di Azione Studentesca al Michelangiolo del febbraio scorso, lo ricorda il caso di Treviso dove furono esposti nella vetrina di un bar busti e foto di Mussolini e così via. Certo, non c’è da meravigliarsi, considerando che il nostro presidente del Senato Ignazio la Russa si è più volte distinto con frasi come “siamo tutti eredi del Duce”, “usate il saluto romano”, “l’Anpi è un’associazione vergognosa” e forse è proprio a causa di questo governo che è ancora più necessario oggi perseguire ogni apologia di questo genere”.
“Di fronte a questa realtà a dir poco sconcertante . commenta Morelli – mi sarei dunque aspettata una partecipazione e quindi una votazione unanime del consiglio comunale: aspettativa delusa da alcune appartenenze politiche che hanno fatto tutt’altro che appoggiare una mozione che richiede e ribadisce la condanna ad ogni atto e forma di fascismo. Gli esponenti della Lega e del Gruppo misto di Fucecchio, dopo aver definito “fantasma del passato” e “senza senso” il contenuto della mozione, durante il voto di quest’ultima si sono alzati lasciando l’aula consiliare. Ricordo fortemente a tali forze politiche che tali atti debbano essere condannati e giudicati negativamente dalla collettività. Rimango dunque fermamente dispiaciuta che ancora oggi ci siano appartenenze politiche che negano la sopravvivenza di nostalgie di stampo fascista e questo è molto grave”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Pd e Orgoglio Fucecchiese: “La solita destra – questo abbiamo visto in Consiglio – dicono i due gruppi consiliari – Fa bene la consigliera Morelli (Movimento 5 Stelle) a stigmatizzare l’uscita dall’aula dei consiglieri di Lega e Gruppo Misto, che non hanno voluto unirsi all’unanime condanna di un raduno neofascista a Predappio. I consiglieri hanno accampato scuse vuote e confuse pur di poter uscire dall’aula e non votare il testo. Che questo loro gesto sia stato incomprensibile lo dimostra il fatto che anche Forza Italia ha votato con noi il documento proposto da Morelli. Quel che noi pensiamo, lo abbiamo detto chiaramente in aula: combatteremo sempre contro coloro che vogliono normalizzare storia e idee del ventennio fascista, non per guadagnare una manciata di voti – come forse sperano coloro che non condannano certi episodi – ma perché è semplicemente giusto farlo. Noi non siamo per la legalità a giorni alterni, ma per la legalità sempre. In attesa che la magistratura faccia il proprio corso, la politica non può e non deve tacere e chiediamo alla destra, che ormai governa il nostro paese, cosa intenda fare a questo proposito. Temiamo che la realtà sia però un’altra: la destra non può esprimersi con chiarezza, perché esponenti di primo piano di questo Governo offrono uno spettacolo a dir poco imbarazzante: il viceministro alle infrastrutture Bignami, che si fece fotografare vestito da Ss, il presidente del Senato La Russa, che conserva con affetto i busti del Duce, il cognato di Giorgia Meloni e ministro dell’agricoltura, che ciancia di sostituzione etnica – per citare i più noti. E appare incomprensibile che gli esponenti di destra del nostro consiglio comunale non abbiamo mai ritenuto necessario prendere le distanze da queste persone. Una destra moderna dovrebbe fare a meno di certa gente; la domanda è: può davvero farne a meno? In attesa che ci rispondano con i fatti, noi faremo la nostra parte e combatteremo sempre a difesa di valori che non sono negoziabili e che sono davvero di tutti”.