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Il comitato No Valdera avvelenata: “Green Park, il Keu va rimosso subito dal cantiere”

26 maggio 2023 | 09:08
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Il comitato No Valdera avvelenata: “Green Park, il Keu va rimosso subito dal cantiere”

Il partito: “Arpat ha comunicato che è già in atto un fenomeno di dilavamento dovuto alle piogge”

E’ polemica sul Green Park di Pontedera. Ad alzare di nuovo la voce è il comitato No Valdera avvelenata di Pisa dopo aver chiesto ad Arpat “chiarimenti sulla situazione” dell’area e “sullo stato dell’arte all’interno del cantiere dove da ottobre 2022 Keu e terre contaminate sono ammucchiate sotto teli di plastica che, almeno in teoria, avrebbero dovuto garantire un’adeguata impermeabilizzazione”.

“In particolare – riferisceono -, ci è stato comunicato che dopo la nostra richiesta l’Arpat ha provveduto a svolgere ulteriori analisi riferendo che: ‘tali indagini hanno evidenziato fenomeni di diffusione della contaminazione da parte delle acque meteoriche dilavanti senza al momento conseguenze su acque di falda e terreni limitrofi. Interventi immediati di copertura impermeabile dei materiali, già eseguite presso Green Park, permettono di ridurre significativamente il fenomeno della lisciviazione in attesa degli interventi risolutivi di rimozione definitiva dei materiali non conformi. Periodicamente questi uffici eseguono controlli di routine al fine di evidenziare quanto prima eventuali modifiche della situazione di confinamento dei materiali'”.

“In pratica – sostengono – anche l’Agenzia regionale conferma che, pure in assenza (al momento) di contaminazione di falda, ad appena 7 mesi dalla predisposizione delle impermeabilizzazioni il sito mostra già evidenti segni di dilavamento. L’acqua, con le piogge di questi mesi, filtra nelle terre contaminate e le sparge nuovamente attorno ai cumuli. Già questo basterebbe per valutare lo stato di messa in sicurezza di cantiere e di terreni che, lo ricordiamo, è stato lasciato per almeno quattro anni alle intemperie pur sapendo già che cosa contenessero. Come si può pensare che nel nostro territorio ci siano terreni dove ci sono fenomeni di contaminazione, che per fortuna non arrivano alle falde acquifere, e che ci si possa accontentare del fatto che una semplice copertura impermeabile permetta di ridurre il fenomeno? Di fronte a quest’ennesima analisi, con la lisciviazione che procede pioggia dopo pioggia, come cittadini non ci accontentiamo affatto delle rassicurazioni di Arpat. Tanto più dopo lo studio shock commissionato all’Università di Pisa, pubblicato in aprile, secondo il quale in presenza di ossigeno atmosferico e di umidità in ambiente alcalino il cromo trivalente tende a mutare in cromo esavalente (tra le 6 sostanze più pericolose al mondo)”.

“Continuiamo a sostenere a gran voce – affermano – che il Keu debba essere tolto ora e subito dal cantiere, come continuiamo a dubitare di una politica che, dopo aver perso mesi fra rimpalli di responsabilità, al netto di numerosi annunci non ha ancora proceduto alla bonifica. Escavazione e smaltimento per i quali, lo ricordiamo, dagli esponenti dello stesso Partito Democratico coinvolto in prima persona nell’inchiesta con alcuni dei suoi esponenti, ancora al governo della Regione, del comune e della provincia, si propone come unica soluzione l’ennesima sistemazione a spese dei cittadini. Ancora una volta socializzazione delle perdite. Ancora una volta soldi pubblici a mettere la toppa su un problema nato in seno al tessuto industriale e privato. Noi non ci stiamo e continueremo a vigilare”.